Trenta anni. La Cassazione ha confermato la sentenza di condanna per Pasquale Russo, l’uomo che a Lucca uccise la ex nel 2016, dandole fuoco.

La donna, Vania Vannucchi, aveva lottato per ore, con tutte le sue forze. Ma non ce l’aveva fatta.

vaniaVania Vannucchi, separata con due figli – uno minorenne -, ennesima vittima di un amore criminale, fu aggredita dall’ex, che dopo averla cosparsa di benzina le aveva dato fuoco nel piazzale dell’ex ospedale Campo Marte di Lucca, vicino all’obitorio .Uccisa da Pasquale Russo, il 46enne di Segromigno in Monte, collega della barelliera dipendente della Coop Service fermato dalla Polizia e portato in Questura dove, dopo ore sotto torchio, era stato arrestato. L’accusa, per lui, fu di omicidio. Le telecamere di video sorveglianza che avevano ripreso la tragica scena, di una violenza inaudita, acquisite dalla Squadra Mobile lucchese, lo avevano inchiodato nonostante l’assassino avesse negato ogni addebito. I due si erano dati appuntamento, ma Russo, che non si dava pace per la fine della loro storia, al culmine del litigio, dopo averla inseguita aveva cosparso la donna di liquido infiammabile e le aveva appiccato fuoco. Le grida disperate di Vania avevano attirato l’attenzione dei colleghi, che l’avevano soccorsa prima dell’arrivo del 118 tirandole addosso secchi d’acqua. “Avvisate mio babbo, e la mia famiglia”, aveva detto con un filo di voce prima di essere sedata: “E’ stato Pasquale”.

pasqualeGli inquirenti, da subito, avevano seguito quella pista, bussando alla porta della abitazione dell’uomo e trovandolo con un braccio bruciato: “Non c’entro niente, non ho fatto nulla a Vania”, ha ripetuto per ore. Ma le prove, schiaccianti, lo avevano inchiodato.
Figlia del massaggiatore della Lucchese, Alvaro Vannucchi, Vania era stata portata dal Pegaso in condizioni  disperate al centro grandi ustionati dell’0spedale di Cisanello e ricoverata. Le fiamme le avevano provocato ustioni gravissime sul 99% del corpo. Ore di speranza, aggrappata a un filo, che la donna si potesse salvare, svanite il giorno dopo quando il suo cuore aveva cessato di battere. Una tragica fine, un destino forse già previsto: tante le violenze, e le minacce, subite in passato per le quali Vania Vannucci mai aveva presentato una denuncia, nonostante i consigli da parte di amici. La sua unica “colpa”, forse, come per tante altre donne, troppe, quella di non aver saputo riconoscere il mostro. E a Lucca si era consumato l’ennesimo femminicidio. Sul corpo della vittima, che aveva deciso di interrompere una relazione diventata insostenibile, il pm avev disposto l’autopsia.

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ultimo aggiornamento: 10-07-2019


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