“Ancora una volta torniamo a parlare di pubblicità sessista, in  un periodo in cui una grave questione sociale quale il femminicidio e la violenza sulle donne riempie tristemente tutte le prime pagine dei giornali, una buona parte dell’opinione pubblica continua ad accettare la divulgazione di pubblicità che sviliscono la figura femminile. La mercificazione del corpo Femminile  non è più tollerabile”.

Lo scrive in una nota la Cgil di Lucca:

“Di fronte all’ennesima pubblicità che appariva da giorni  questa volta  sulla Gazzetta dello Sport che mostrava in maniera pretestuosa il corpo di una modella in Bikini , usare un macchinario per il diserbaggio termico, pubblicità con l’intento quindi di  vendere svendendo il corpo, Mariarosaria Costabile della Segreteria Provinciale della CGIL di Lucca, con delega alle Pari Opportunità e Politiche di Genere,  ha segnalato allo I A P ( Istituto Autodisciplina  Pubblicitaria ) la pagina in questione in quanto in riferimento a quanto stabilito dalla Convenzione Europea per l’Eliminazione di ogni Forma di Discriminazione nei confronti delle Donne e dalla Carta Europea per le Pari Opportunità, ritenendo che quella pubblicità  era  lesiva della dignità della donna e discriminatoria in quanto veicolava stereotipi di genere. Gli stereotipi e la  banalità rafforzano la costruzione culturale del desiderio maschile e, la violenza contro le donne resta ancora alla narrazione del binomio romantico amore-odio, amore-morte. Dopo la segnalazione fatta apprendiamo con soddisfazione che la pagina pubblicitaria in questione è stata rimossa dalle pagine della Gazzetta dello Sport”.

 

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cgil Lucca pubblicità sessista

ultimo aggiornamento: 23-07-2019


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