Dalla Versiliana al centro storico passando per Valdicastello. Pietrasanta pronta a diventare cenacolo di poesia e poeti nel lungo weekend dedicato al Premio di Poesia Carducci dalla marina fino alla collina. Canto, danza, cultura e naturalmente tanta, tantissima poesia: sono questi gli ingredienti del rinnovato format del Premio che taglia il traguardo della 63esima edizione confermandosi tra gli eventi letterari contemporanei più importante e prestigiosi nel panorama nazionale. Tre i finalisti selezionati dalla giuria presieduta da Ilaria Cipriani: Antonella Anedda, Italo Testa e Jacopo Ramonda. Il vincitore assoluto sarà reso noto, come da tradizione, in occasione del giorno di nascita di Carducci, il 27 luglio, durante la serata evento in programma (inizio ore 21.30) nella centrale Piazza Duomo nel cuore del centro storico. Le premiazioni finali saranno accompagnate da due eventi collaterali: venerdì 26 luglio (ore 18.30) dal talk show al Caffè della Versiliana di Romano Battaglia con l’anteprima del premio per una “puntata” del celebre salotto dedicata alla grande poesia alla presenza dei tre finalisti e la partecipazione di Emox Balletto (coreografie di Beatrice Poleschi) e sabato 27 luglio (ore 11.00) con la premiazione dei vincitori del premio scuola. “I finalisti della 63esima edizione – spiega Ilaria Cipriani, Presidente del Premio – sono tre grandi esponenti della poesia contemporanea. Siamo soddisfatti della partecipazione al concorso. Sono arrivati tanti libri che la giuria ha letto con grande scrupolo. Tra le novità dell’edizione 2019, sono particolarmente felice di portare all’attenzione del salotto culturale della Versiliana il Premio, con una giornata del Caffè interamente dedicata alla poesia dei giurati. Mi piace pensare che per due giorni Pietrasanta diventi un vero e proprio cenacolo d’arte e di cultura, in cui le muse della poesia saranno assolute protagoniste”.
Grande partecipazione all’undicesima edizione del Premio Scuola: “ringrazio per lo straordinario lavoro Rita Camaiora e Pietro Conti che curano questa sezione importantissima del Premio – conclude la Cipriani – A Valdicastello saranno presenti anche i giurati ed i finalisti e questo credo che sia un grande momento di incontro, confronto ed arricchimento per gli studenti”.
I finalisti.
Con “Historiae” (2018 Einaudi editore) Antonella Anedda (Roma, 1955) con uno sguardo a raggi infrarossi ci fa vedere le figure dell’invisibile, racconta le le tragedie dei migranti affogati nei nostri mari o la vita di chi va a cercare qualche avanzo nei cassonetti dei rifiuti. Immagini che riportano alla luce ciò che non si vuole vedere e che si intrecciano ad incursioni nella lingua sarda e ad elaborazioni di lutti personali della poestessa. Come se non ci fosse differenza tra pubblico e privato e l’angoscia fosse tutt’una.
Ne “L’indifferenza naturale” (2018 Marcos y Marcos) di Italo Testa (Castell’Arquato, 1972) un grande fondale accoglie senza alcuna pulsione il desiderio di felicità dell’esistenza, il suo tentennare tra pieno e vuoto. Tutto appare stupendamente indifferente, sordo al turbamento umano, alla fatica dell’essere che in quel paesaggio si muove a tentoni, ammirato e annichilito.
Il tema dell’identità e dell’omologazione nella società contemporanea è al centro del libro di Jacopo Ramanda (Savigliano, 1983) “Omonimia” (2019 edizioni Interlinea). Si avverte un senso di spaesamento interiore in una società caratterizzata da una condizione di precariato che non investe la sola sfera lavorativa e che mostra un vero e proprio culto della personalità nell’epoca dei social network, che esalta e spettacolarizza la presunta unicità di ogni individuo, come in un talent show della mediocrità, finendo invece per alimentare conformismo e massificazione. È un viaggio dai “nomi” all’”omonimia”.