Dopo il post dell’ insegnante sulla morte del carabiniere ucciso a Roma è del poliziotto lucchese Gianluca Pantaleoni , ex comandante ad interim della Polstrada di Viareggio e segretario nazionale della Uil Polizia il commento inviato alla stampa
Mentre l’intero Paese si stringe intorno al dolore della famiglia del Brigadiere dei Carabinieri Mario Cerciello Rega, apprendiamo di un post Facebook talmente sconcertante ed inverosimile da sembrare apparentemente una fake news.
Eppure non si tratterebbe di una fake news, ma addirittura del pensiero di una insegnante di Novara di nome Eliana Frontini, dalle cui parole traspare quasi un sollievo per il vile assassinio del Carabiniere, accompagnate finanche da considerazioni ignobili sullo sguardo del povero Mario.
Come sindacato di Polizia, la Uil Polizia non può nascondere un vivo disappunto di fronte a parole che offendono la memoria del povero Carabiniere e si insinuano ancora nel profondo dolore dei familiari, dell’Arma dei Carabinieri ed, in generale, di tutte le Forze dell’Ordine. Vi è di più.
Ad uscirne mortificato riteniamo sia anche l’intero Corpo docente nazionale, cui va un incondizionato apprezzamento per l’altissima funzione sociale assolta con abnegazione e competenza, sul quale quelle improvvide dichiarazioni gettano un immeritato discredito.
Che le dichiarazioni in questione non fossero il frutto di un errore, ma di un’ostilita’ latente nei confronti di chi veste una divisa lo si è poi capito quando l’insegnante ha provato a correggere il tiro, scegliendo un rimedio peggiore del male. Ha,infatti, asserito che quelle frasi sono state dettate dal rammarico che spesso le Forze dell’Ordine quando servono non ci sono mai e spesso arrivano tardivamente.
A parte il qualunquismo e la povertà contenutistica di una dichiarazione che forse nemmeno al bar dello sport è dato sentire, l’insegnante ignora che le Forze di Polizia intervengono quando hanno notizia dei reati, ma soprattutto ignora anche(colpevolmente) che è stato proprio per accorrere senza indugio ad impedire la commissione di un reato che il brigadiere Rega si è imbattuto nel suo brutale aggressore.
Insomma, dichiarazioni insensate ed inappropriate che lasciano più di qualche dubbio sul modo in cui la sig ra Frontini adempia al compito di formare le coscienze di quanti sono affidati al suo insegnamento. Una superficialità che è tanto più pesante, quanto è importante il compito che la società le ha affidato selezionandola tra i suoi educatori. Un compito che, in quanto pubblico dipendente, la Costituzione vorrebbe adempiuto con disciplina ed onore. Quelle delle quali ha dato incredibile dimostrazione il Brigadiere Rega.
Ma si sa, i veri eroi sono quelli silenziosi.