Per festeggiare i cinquant’anni della casa editrice, Sellerio ha chiesto ad alcuni tra i suoi autori più bravi di reinterpretare, o di usare come punto di partenza, alcuni classici del suo catalogo. Ne parliamo, sabato 3 agosto alle 21:30 presso il Chiostro di Sant’Agostino,  con Simi e Savatteri, che anche questa volta hanno scritto due cose bellissime in un’antologia che è insieme una celebrazione della grandezza di un passato e del suo potenziale futuro.

Per i cinquant’anni dalla fondazione della casa editrice Sellerio, otto «giallisti», compagni in tempi diversi della nostra storia, hanno ricordato un libro scelto tra gli oltre tremila del catalogo, quello che ha colpito ciascuno di essi per un qualunque motivo personale (non necessariamente l’essergli piaciuto di più), e ne hanno fatto l’elemento determinante di una nuova trama. Hanno scritto un racconto con un libro: dove questo è di volta in volta o una specie di movente per una morte (così nel racconto di Marco Malvaldi La fine è nota del misterioso autore Holiday Hall); oppure è lo strumento per una metamorfosi nella vita di una persona (nel racconto di Santo Piazzese, il poema di Ignazio Buttitta La vera storia di Salvatore Giuliano); o è assunto come schematico modello di uno scambio di equivoci, scheletro narrativo di una rischiosa vicenda (è il caso, nel racconto di Francesco Recami, del volumetto della Louise de Vilmorin I gioielli di Madame de***); o il nutrimento morale che dà la forza del dubbio necessario a chi indaga (come è, per i due «investigatori Stanlio e Ollio» di Gaetano Savatteri, l’apologo scettico del Procuratore della Giudea di Anatole France); una pura ispirazione (è quello che conduce Giampaolo Simi a scegliere di Vázquez Montalbán Assassinio al Comitato Centrale come guida alla sua storia di terrorismo); l’atmosfera persistente di una nera Palermo sotterranea (che è quello che vuole in comune con il suo intrigo nero Gian Mauro Costa in una vicenda truce e romantica da Storie e cronache della città sotterranea dell’indimenticabile cronista poetico e teatrante Salvo Licata); una medicina per un caso orrendo di isolitudine (lo è La luce e il lutto di Gesualdo Bufalino per il biblioterapeuta Vince Corso di Fabio Stassi); infine, un libro che suscita angoscia che diventa l’idea per risolvere il caso (come accade a Carlo Monterossi, il dilettante di Alessandro Robecchi che si trova a indagare su delle cartoline minacciose, mentre legge di quelle dei due piccoli eroi antinazisti di Hans Fallada in Ognuno muore solo).
Gli autori di questi racconti, nel trarre dallo scaffale un libro Sellerio, per commemorare il cinquantesimo anno della casa editrice, non hanno voluto ideare un «racconto su un libro», ma hanno tentato di ricreare per mezzo di una finzione la loro comunque più vivida esperienza di lettura con Sellerio.

Gaetano Savatteri (Milano, 1964), cresciuto in Sicilia, vive e lavora a Roma. Nel 1980, insieme con altri giovani ragazzi apre il periodico Malgrado Tutto, che potrà vantare la pubblicazione di alcuni articoli di Leonardo Sciascia, Andrea Camilleri, Giuseppe Bonaviri e Matteo Collura. Ha lavorato al Giornale di Sicilia, per poi trasferirsi nel 1991 a Roma prima come inviato de L’Indipendente e, in seguito, come giornalista del Tg5.

Savatteri è autore di vari romanzi, il primo, La congiura dei Loquaci, è  apparso nel 2000.

Giampaolo Simi è nato a Viareggio nel 1965. La popolarità è arrivata con i romanzi pubblicati per la Memoria di Sellerio (“Cosa resta di noi”, “La ragazza sbagliata” e “Come una famiglia”), ma la sua attività è iniziata nel 1997, quando Il buio sotto la candela ha vinto il premio Nino Savarese. In seguito Direttissimi altrove e Tutto o Nulla (2001) sono arrivati in finale al premio Scerbanenco. Rosa Elettrica (2007) è stato fra i romanzi finalisti del Premio Fedeli.

È fra gli autori italiani pubblicati in Francia nella “Série Noire” di Gallimard. Collabora con i quotidiano “Il Tirreno”, “La Repubblica” e con il sito “Giudizio Universale”. Nel giugno 2012 è uscito per E/O il romanzo “La notte alle mie spalle” (Premio Pea 2013, menzione speciale Premio Gelmi di Caporiacco 2013). Nel dicembre 2015 ha vinto il “Premio Scerbanenco – La Stampa” con “Cosa resta di noi” (Sellerio), assegnato al Noir In Festival di Courmayeur (link)

Nel maggio 2018 ha vinto il “Premio Letterario Chianti” con “La ragazza sbagliata” (Sellerio), che  è anche stato in finale all’ultimo Premio  Bancarella.

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