La donna contemporanea in chiave pop nella mostra collettiva #Youtoo. Tre artisti – Paolo de Cuarto, Hackatao e Giulia Maglionico – rivisitano il tema della violenza sulle donne ma anche della mercificazione del corpo femminile e dell’indipendenza tra machismo e redivivo femminismo, attraverso il linguaggio colorato, efficace e “dissacrante” della pop art e della street art. E’ una mostra destinata a lasciare il segno quella in agenda per due settimane nei locali dell’ex Farmacia Comunale, a Porta a Lucca, trasformata in una sala espositiva tra le più dinamiche ed originali. Il vernissage è in programma sabato 3 agosto (ore 19.30) alla presenza del Sindaco, Alberto Stefano Giovannetti e dell’Assessore ai bene e Attività Culturali, il Senatore Massimo Mallegni. La mostra è aperta al pubblico fino a domenica 18 agosto, dal martedì alla domenica, dalle 18.00 alle 24.00. L’evento è organizzato dal Comune di Pietrasanta e la mostra è a cura della Futura Art Gallery (il progetto è curato da Francesca Baboni). L’ingresso è libero

 

Il titolo #youtoo è una parafrasi del famosissimo hashtag #MeToo, il movimento nato nel 2017 volto a denunciate le molestie e le violenze contro le donne, soprattutto sul posto di lavoro. Le opere di Paolo de Cuarto, ispirate ai ghost signs, i frammenti delle pubblicità dipinte sulle facciate dei palazzi ottocenteschi e novecenteschi , sono un inno ad una femminilità esagerata e sensuale, esibita senza alcun pudore e con un dichiarato messaggio d’indipendenza verso il genere maschile. Un’esplosione di vitalità che riattualizza la cartellonistica delle vecchie reclames degli anni quaranta, cinquanta e sessanta, immagini salvate da un passato in cui la donna da oggetto si fa soggetto, senza il timore di affermare nel mondo la sua identità non sempre politicamente corretta.

Nel lavoro degli Hackatao la condizione contemporanea della donna viene interpretata in una chiave di rivincita sull’uomo. Nell’opera Giuditta e Oloferne che omaggia il celebre quadro caravaggesco ,la donna che mozza la testa all’uomo rappresenta il potere femminile e una libertà ritrovata. In Moloch la donna si ribella lanciando un osso come una sorta di atto evolutivo (omaggio a Kubrick) contro la prevaricazione maschile, rappresentata come un gigante senza testa. Più intima l’opera La fee verte, in cui la femmina viene vista come una fata, figura benevola e simbolica di liberazione, che possiede la chiave per aprire la serratura del nostro inconscio e quindi riscoprire noi stessi. Giulia Maglionico, con il suo stile street trasforma Marilyn Monroe, icona di bellezza pop per eccellenza e donna-bambola, in una femminista accesa ed intelligente (“You Too men_Marilyn”), “Monna Lisa”, realizzata in occasione dell’anno leonardiano, è una donna martoriata che ha subito violenza mentre con “Victoria’s secret zoo” l’artista denuncia la mercificazione del corpo della donna, messa in mostra come uno scimpanzè. Durante la mostra Maglionico coinvolgerà il pubblico in una performance interattiva social con l’utilizzo di un totem grafico

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Peperoncino day, al via sabato 3 agosto

La Bohème torna in scena a Torre del Lago sabato 3 agosto (0re 21.15)nell’allestimento di Leila Fteita con la regia di Alfonso Signorini