“Polizia Stradale con visite fiscali inammissibili, persecuzione senza fine”

Lo scrive in una nota inviata alla stampa Gianluca Pantaleoni, poliziotto sindacalista della Uil:

“E’ sempre inopportuno raccontare il martirio di sé stessi, ma talvolta non ci si può esimere dal denunciare quanto accade. Continua ad accadere, infatti, a distanza di 38 anni dalla sindacalizzazione della Polizia di Stato, che alcuni dirigenti della nostra gloriosa Istituzione prendano di mira dei loro dipendenti solo perché scomodi sindacalisti. E’ il caso della D.ssa Serafina Di Vuolo, Dirigente della Sezione Polizia Stradale di Lucca, che ha disposto l’invio di una visita fiscale al sottoscritto, sebbene si trattasse di una patologia dipendente da una causa di servizio, quindi per legge esentata dall’obbligo di visita. Non che la cosa abbia sortito alcun effetto, dal momento che il sottoscritto era regolarmente in casa ed il sanitario di controllo ha confermato la certificazione del primo medico. In sostanza, ci si ammala, si subiscono particolari infortuni in servizio, lo Stato certifica la particolarità della malattia o dell’infortunio, ma poi lo Stato stesso o i suoi organi (come la Dr.ssa Di Vuolo, in questo caso) rimette tutto in discussione chiedendo una inutile, quanto illegittima visita fiscale. Uno insensato spreco di risorse non per combattere la criminalità ma, autentico paradosso, un poliziotto. Forse si tratta del primo caso in Italia. Forse. O, forse, la D.ssa Di Vuolo intendeva solo rifarsi per la critica sindacale mossale quando era Dirigente della Sezione Polizia Stradale di Massa Carrara. Sta di fatto che, dopo innumerevoli azioni disciplinari (tutte decadute), un tentativo di trasferimento per incompatibilità ambientale (archiviato), subisco quest’ennesima azione pretestuosa, mirata unicamente ad ammorbidire la costante azione di controllo e (quando necessario) di critica sindacale. In ogni caso, ho dato mandato ai miei legali per indagare in ordine a tutti gli eventuali profili di irregolarità dell’azione della Dirigente della Polizia Stradale di Lucca nei miei confronti, un’azione che assume ormai i contorni del fumus persecutionis”

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