Eccidio Sant’Anna, Rossi alla commemorazione del 75° anniversario

Sono passati 75 anni da quel 12 agosto 1944, giorno in cui a Sant’Anna di Stazzema le SS naziste sterminarono oltre 560 civili inermi, tra cui 130 bambini. Il ricordo di quella strage è forte ancora oggi e più che mai importante in tempi in cui è palpabile il rischio di involuzioni nei diritti democratici. A dirlo è il presidente Enrico Rossi, presente a Sant’Anna insieme al gonfalone ed alla corona commemorativa della Regione Toscana per ricordare l’eccidio insieme al ministro per gli affari esteri Enzo Moavero Milanesi, al sindaco di Stazzema Maurizio Verona, al sindaco del comune tedesco di Moers Cristoph Fleischhauer, ai rappresentanti dell’associazione Martiri di Sant’Anna, a decine di sindaci toscani e delegati di istituzioni e associazioni volontaristiche e d’arma ed a centinaia di persone, di tutte le età, salire fino ai boschi di Sant’Anna per ricordare i martiri di una delle più efferate stragi nazifasciste avvenute in Italia.

“Quella non fu guerra. Né una rappesaglia. Fu puro terrorismo che equiparò i civili ai combattenti, senza fare distinzioni, secondo l’idea che chiunque è nemico”, ha detto Rossi ricordano la strage, le sue vittime e la scia di sangue che nel 1944 segnò il ritiro delle truppe tedesche.

“La nostra regione – ha spiegato il presidente – ha pagato un prezzo molto alto per la conquista della democrazia e della libertà. Ben 4.461 furono le vittime degli eccidi nazifascisti, centinaia i deportati. Sono 83 i Comuni toscani che tra il ’43 ed il ‘45 subirono l’offesa della violenza nazifascista con ben 281 stragi”.

“Forse oggi più che mai – ha aggiunto il presidente – possiamo comprendere quanto le conquiste fatte allora non siano garantite per
sempre, ma restino esposte a pericoli e rischi di involuzione. Avvertiamo di esser giunto su un crinale pericoloso dove la possibilità di un regresso è tangibile. I padri fondatori dell’Europa dicevano “mai più nazionalismi, mai più questi orrori”, invece oggi vediamo risorgere il razzismo e la paura del diverso. Contro questa regressione dobbiamo opporre il meglio della cultura laica e religiosa europea, la cultura democratica del confronto e del rispetto”. “La Regione Toscana – ha concluso – ha trovato la sua strada nella promozione della cultura della memoria e della pace. Qui a Stazzema, ad esempio, sosteniamo le attività del Parco della Pace e molte attività con le scuole. Continueremo con i viaggi del ‘Treno della memoria’ verso i lager, con pubblicazioni come la recente ‘Partigiani della Memoria’. Ma la cultura della pace intendiamo portarla avanti anche nell’azione di governo e di re vebte abbiamo approvato la cosiddetta Legge samaritana, che garantisce a tutti diritti di base come la possibilità di essere nutrito e curati. Come il samaritano della Bibbia, che aiuta il viandante al bordo della strada senza chiedere chi sia o che diritti abbia”.

La cerimonia è proseguita ai piedi dell’Ossario che commemora i martiri di Sant’Anna, dove Rossi ha ricordato le atrocità commesse nel 1944, il ruolo della Resistenza, le difficoltà ad appurare le reali responsabilità e le dinamiche dei fatti, chiarite solo nel 1994 con la scoperta dell’armadio ‘della vergogna’ nel quale furono ritrovati i fascicoli relativi alle indagini sui crimini di guerra tedeschi.

In occasione del 75esimo anniversario dell’eccidio la frazione di Sant’Anna, il cammino verso l’orario ed il sagrato della chiesa sono stati addobbato con un grande arazzo, ‘Il tappeto del mondo, lungo oltre 1 km e realizzato dall’unione di centinaia di manufatti offerti da donne di decine di Paesi diversi.

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