“Veronesi si è dimesso, che piaccia o no a Del Ghingaro. E ora la Simonetti dirà il suo si? Perchè per ottenere quello che ci spetta ci si deve arrabbiare e battere il pugno sul tavolo?”

Ritorna sulla vicenda il consigliere leghista Alessandro Santini:

“Viareggio è una realtà a se, le regole si fanno rispettare quando e come ci pare e Giorgio ne è un esperto.
Veronesi quindi si è dimesso o no?
Ma certo che sì, lo dice tranquillamente e giustamente anche lui stesso, ma sta solo aspettando la sua nuova nomina a Direttore Musicale in pieno stile “promoveatur ut amoveatur”, ovvero “sia promosso affinché sia rimosso”.
Nemmeno Mussolini seppe fare di meglio con Italo Balbo, togliendogli il Ministero dell’Aeronautica e nominandolo Governatore della Libia (dove trovò la morte).

Però l’annuncio non si da.
Si fa finta di niente, si gioca e si nega l’evidenza.
Ma cosa pensava di riuscire a nascondere Giorgio?
C’è stato il Consiglio d’Amministrazione del 10 luglio dove si annunciano le dimissioni di Veronesi e poi il CdA del 13 luglio dove vengono accolte le dimissioni.

Ma perché nascondere l’ovvietà?
Perché nascondere quello che sanno tutti?
Per il semplice motivo che Giorgio vuol far credere che gestisce tutto e tutti, vuol far vedere che fa quello che gli pare anche se le cose non tornano, non vanno bene e tutto è paralizzato.

Ma i verbali del CdA svelano l’arcano, che arcano non è affatto.
E tutto ora si concentra su chi sarà il successore: uomo o donna?
Il Sindaco pensa di avere già in tasca il fatidico “sì” di una donna importante, una donna delle istituzioni (senza nessuna tutela per le quote “azzurre” si potrebbe ironizzare: due donne alla presidenza di due Fondazioni).

Ma davvero l’ex Prefetto di Lucca Maria Laura Simonetti accetterà di prendere il timone di una realtà scottante come la Fondazione Festival Puccini?
Ma davvero, da Donna delle istituzioni e dell’imparzialità, vorrà trasformarsi in Donna di parte e della politica?
Perché la nomina a Presidente della Fondazione è una nomina politica.
Ma a che pro?
La nuova o il nuovo Presidente della Fondazione lirica non potrà fare assolutamente nulla, non deciderà niente: entrerà in carica forse a settembre per terminare il mandato forse a maggio prossimo per le elezioni amministrative del 2020.
Ergo: non vedrà e non gestirà nemmeno un edizione del Festival.

E quindi perché farsi nominare?
Ma allora perché una Donna seria, importante e credibile come la Dott.sa Simonetti, dovrebbe prestarsi a giochi politici di Giorgio?

Lui da per scontato che lei accetti, ma più voci di ben informati invece fanno capire che lei a settembre dirà di “no”.

Vedremo se l’enigma di Turandot verrà presto svelato”.

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