Il silenzio degli innocenti di Daniele Chicca

Se da un lato del mondo, ci sono bambini, che si divertono giocando alla guerra, armati solo da coriandoli, dall’altro lato, in un mondo parallelo vivono bambini che la guerra sono costretti a subirla, ma soprattutto a farla, privati dell’innocenza e della libertà, della loro tenera età, buttati in un mondo, che nemmeno nei loro incubi peggiori, avrebbero potuto vedere l’innocenza perduta è il silenzio più grande degli innocenti, è il grido di dolore, in paesi in cui, la guerra non è un gioco, ma la cruda vita.

MASCHERA ISOLATA Chicca Daniele Il silenzio degli innocenti
MASCHERA ISOLATA Chicca Daniele Il silenzio degli innocenti

In un mondo in totale regresso, dove paura e chiusura dominano a dispetto di incontro e amicizia, ecco che si erigono muri che dividono, muri che delimitano confini politici e mentali! I muri che limitano le libertà, che generano catene di odio e di guerre, e le guerre non sono mai per qualcuno… le guerre sono tutti, bambini compresi! Costretti a crescere troppo presto per combattere involontariamente conflitti mai voluti! Ed è solo una questione di fortuna, da quale lato del muro vieni al mondo: da una parte bambini mascherati da soldato armati di coriandoli… dall’altra vestiti da soldati armati di polvere da sparo e di vestiti e di morte, privati della loro innocenza, ma in nome di cosa o chi se non cibo per queste creature, fatte di morte che si nutrono di sogni e speranza… perché in fondo l’innocenza perduta e la diversità non possono e non devono fare notizia, in questo nostro mondo che sembra così distante dal loro, ma preoccupatamene così vicino.

 

Un gioco di parole di Andrea Giulio Ciaramitaro

La vita è un gioco di parole, un complesso groviglio nel quale troppo spesso va a rifugiarsi l’odio, ma nel quale possono nascondersi anche le emozioni più nobili dell’animo umano. Basta cercarle, esorta il costruttore.

MASCHERA ISOLATA Ciaramitaro Andrea Giulio Un gioco di parole
MASCHERA ISOLATA Ciaramitaro Andrea Giulio Un gioco di parole

Le parole sono finestre, oppure muri.
Le parole sono caramelle, oppure bombe.
La parole sono scale, oppure precipizi.
La vita è un gioco di parole, un complesso groviglio nel quale troppo spesso va a rifugiarsi l’odio, ma nel quale possono nascondersi anche le emozioni più nobili dell’animo umano. Cerchiamole, e le frasi cariche di odio lasceranno spazio alle poesie.

Sorci verdi di Stefano Di Giusto

L’Ecomafia è un mostro difficile da combattere, troppo spesso ci troviamo circondati da discariche abusive, industrie o inceneritori che producono diossina, rifiuti tossici sotterrati, falde acquifere inquinate e molte persone si ammalano senza capirne la causa. Ma ci accorgeremo della realtà, ammonisce il costruttore, quando vedremo trasformati i topi di campagna in enormi sorci verdi!

MASCHERA ISOLATA Di Giusto Stefano Sorci verdi
MASCHERA ISOLATA Di Giusto Stefano Sorci verdi

L’ecomafia non esiste. Non esistono le discariche e capannoni colmi di rifiuti dati alle fiamme. Anche la diossina è un’invenzione. Non esistono rifiuti speciali tossici sotterrati e ricoperti di terra coltivata, nemmeno le falde acquifere inquinate da percolato esistono. In realtà le uniche a non esistere più sono le persone che sono morte avvelenate da tutte queste cause. Fuoco, aria, terra, acqua, forse ci accorgeremo del problema solo quando vedremo mutare dei topini di campagna in enormi sorci verdi

Qualcuno mi renda l’anima di Michelangelo Francesconi

Il dramma della pedofilia raccontato prendendo ispirazione dal celebre romanzo di Stephen King “It”. Come nel libro di King, il clown prima mostra il lato giocoso, poi rivela la sua ferocia divorando le anime dei poveri innocenti.

MASCHERA ISOLATA Francesconi Michelangelo Qualcuno mi renda l_anima
MASCHERA ISOLATA Francesconi Michelangelo Qualcuno mi renda l_anima

La mascherata tratta il triste tema della pedofilia e del maltrattamento contro i bambini, argomento che purtroppo ancora oggi rimane una molto triste realtà e attualità. Questo avviene traendo ispirazione e metafora dal celebre romanzo di Stephen King “It”. Nella mascherata quindi il celebre pagliaccio di King, Penniwise, il clown ballerino, rappresenta ogni forma di maltrattamento che, come nel racconto, cerca prima di imbonirsi e ottenere la fiducia delle piccole vittime per poi, una volta ottenuta, dimostrarsi il mostro che in realtà è divorando le anime di questi poveri innocenti rappresentati da una piccola fanciulla bionda, vestita di bianco, ovvero il colore della purezza. Il tutto è contornato da migliaia di palloncini rappresentanti il grande numero di casi che si sono registrati di queste tremende aggressioni. La mascherata vuole in conclusione denunciare fortemente questa tremenda forma di aggressione e ricordare che i bambini non si toccano.

 

Per me si va nella città dolente. Per me si va ne l’eterno dolore. Per me si va tra la perduta gente (… e non riuscimmo a vedere le stelle) di Rodolfo Mazzone

Protagonista della costruzione è la figura dello scafista, moderno Caronte, che accompagna i migranti alla ricerca di un futuro migliore carichi di sogni e speranze. Ma sa bene che non sarà così e che abbandonerà tutto e tutti in mezzo al mare. E la barca è il simbolo della loro fine.

MASCHERA ISOLATA Mazzone Rodolfo Per me si va nella citta_ dolente ....
MASCHERA ISOLATA Mazzone Rodolfo Per me si va nella citta_ dolente ….

Un moderno Caronte accompagna le anime, consapevole che nessuno arriverà sano e salvo a destinazione. Uno scafista senza scrupoli: la sua unica preoccupazione è quella di arricchirsi a spese di coloro che sopravvivono grazie alle loro speranze, ben consapevole che a breve abbandonerà tutto e tutti in mezzo al mare. La barca è l’emblema della loro fine, nera, scusa, priva di luce… una vera e propria bara che racchiuderà con i suoi artigli tutti coloro che vi saliranno compresi i loro sogni e il loro futuro.

Vince Van Gogh di Lorenzo Paoli

 La creatività trasforma il nero in infiniti orizzonti. Lo aveva capito Vincent Van Gogh con le sue vibranti opere cariche di movimento nonostante i tormenti che lo hanno accompagnato per tutta la vita. VINCE Van Gogh, quindi, sull’intolleranza e l’odio. Ma non smettiamo di credere alla positività, perché come lui stesso scrive in una delle lettere al fratello Theo: “non c’è niente di più artistico che amare la gente”.

MASCHERA ISOLATA Paoli Lorenzo Vincent Van Gogh
MASCHERA ISOLATA Paoli Lorenzo Vincent Van Gogh

Vincent Van Gogh, personaggio tormentato e rifiutato dalla società nella quale viveva, ha saputo combattere l’oscurità con i colori vivi della sua arte. Sempre più spesso al giorno d’oggi l’odio sembra essere l’unica soluzione ai problemi, mentre Van Gogh con le sue vibranti opere cariche di movimento ci insegna a vedere un mondo dove la creatività trasforma il nero in infiniti orizzonti. Vince Van Gogh dunque sulle paura, sui sentimenti negativi e sull’intolleranza che tentano di avvolgerci in una morsa sempre più stretta che sembra non lasciare scampo. Ma non bisogna smettere di credere nella positività, perché come lui stesso afferma nelle lettere rivolte al fratello Theo: “non c’è niente di più artistico che amare la gente”.

I disagi di Gulliver di Matteo Raciti

Gulliver, il naufrago protagonista del romanzo di Swift, si ritrova deriso e legato dai lillipuziani, piccoli nel corpo e nella mente. Hanno paura del diverso e lo temono. La costruzione è dunque una satira contro l’ignoranza e il pregiudizio verso il diverso che, come le corde che legano Gulliver, sono simbolo di involuzione culturale e di etichetta contro ogni presunta minoranza.

MASCHERA ISOLATA Raciti Matteo I disagi di Gulliver
MASCHERA ISOLATA Raciti Matteo I disagi di Gulliver

Premessa:

Nel celebre romanzo settecentesco “I viaggi di Gulliver” lo scrittore Jonathan Swift fa una critica feroce alla società e al comportamento umano del tempo, usando ogni viaggio come satire sociale l’atteggiamento dello scrittore, infatti, è di profondo pessimismo sulla possibilità dell’uomo di migliorare. Nel primo dei quattro viaggi Gulliver si imbarca in una nave come chirurgo di bordo per scarsità di denaro e una grande curiosità di viaggiare e scoprire il mondo. Dopo sette mesi di navigazione naufraga a causa di un forte temporale in una terra sconosciuta agli uomini. Al suo risveglio si trova legato con grosse corde da uomini tredici volte più piccoli di lui e quindi impauriti. Il fattore di scala, l’allegoria e la satira sono solo alcuni dei concetti così vicini al carnevale che mi hanno spinto a lavorar su questo tema, per affrontare il tema della diversità come fenomeno culturale importante che ancor oggi fa paura limitando la crescita intellettuale del genere umano.

Spiegazione:

La corda dell’ignoranza stringe la libertà del singolo individuo etichettandolo come diverso in una società dove l’involuzione culturale tende a etichettare ogni presunta minoranza. Ecco che slogan e luoghi comuni omofobi, sessisti e razzisti, diventano parole che stritolano e mettono a disagio il nostro Gulliver, che nei viaggi raccontati da Swift figura come uomo buono, curioso e progressista. Il gitante deriso e bloccato dai lillipuziani piccoli di corpo e di intelletto viene bloccato per paura del diverso. Riusciremo tutti insieme a rompere le corde dell’ignoranza e restare umani?

Bella di Natura di Devis Serra

La costruzione è un invito ad amare le cose per come sono state create senza cercare di modificarle. Al contrario spesso la natura viene oppressa e portata in un baratro senza via di ritorno. Anche il corpo umano viene sempre più trasformato in un oggetto da modificare attraverso interventi di chirurgia estetica. Il costruttore invita dunque ad amare ciò che è bello di natura.

MASCHERA ISOLATA Serra Devis Bella di natura
MASCHERA ISOLATA Serra Devis Bella di natura

Raffinata, elegante, la composizione tutt’altro che tradizionale si snoda tra un insieme di fiori e piante molte delle quali presenti nel territorio versiliese come le magnolie i fior di loto le calle, fra queste oltre al mare la presenza di uccelli, animali esotici, pappagalli colibrì farfalle e scimmie.  Su tutto troneggia con aria serena un volto di donna bellissima giovane e semplice totalmente immersa in questa natura che la rende solare, pura, dolce come le giovani fanciulle delle favole.

Dietro questa immagine di grande serenità buon gusto ed eleganza un doppio messaggio di denuncia sociale che vuol far riflettere nel profondo chi osserva, la mascherata vuol essere un monito per gli uomini ricordandogli di amare le cose come sono state create e non cercare di modificarle a proprio piacimento perché questo, vorrebbe dire ucciderle,  purtroppo molto spesso la natura e stata e continua ad essere oppressa degli uomini che la stanno portando in un baratro senza via di ritorno, stessa cosa che succede anche nei confronti del corpo umano sempre più vittima degli interventi di chirurgia estetica che stanno creando corpi di plastica artefatti decisamente mostruosi.

Riappropriamoci della bellezza della natura e delle cose uniche che sono state create, ricordiamoci che quelli che possono apparire difetti in realtà sono le nostre caratteristiche di esseri unici e irripetibili, così facendo scopriremo che siamo belli di natura.

 

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ultimo aggiornamento: 18-08-2019


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