Le seguenti sono ricostruzioni giornalistiche. Partendo dalla considerazione che il centrodestra ha comunque la maggioranza in Gaia.

Simone Tartarini non poteva essere nominato nel consiglio di amministrazione di Gaia spa.
A creare il caso il PD di Pietrasanta che pone il problema della “Inconferibilità di incarichi a componenti di organo politico di livello regionale e locale”.

Tartarini infatti è stato assessore presso il comune di Pietrasanta fino all’ottobre del 2017 e la norma – art 7 comma 2 della legge 39/2013 – dice che coloro che hanno assunto incarichi politici nelle amministrazioni e nelle forme associate dei comuni, non possono ricevere incarichi di enti di diritto privato in controllo pubblico.

Una tegola non da poco per Pietrasanta che ha l’obiettivo di posizionarsi, grazie anche alla fine strategia del Senatore Mallegni, al centro dello scacchiere della Versilia.
Nel caso specifico di Gaia, a farne le spese nelle ultime nomine, il comune di Forte dei Marmi che non ha più il membro nel consiglio di Amministrazione e Massarosa che ambiva ad avere voce in capitolo visto anche i gravi problemi con la qualità dell’acqua nel proprio comune.

Asse Pd Forza Italia preferito ad una guida del centrodestra

Si è pensato piuttosto ad un asse Forza Italia – PD (Pietrasanta – Viareggio – Camaiore) a guida Forza Italia di Pietrasanta.
Infatti è stato confermato Colle (PD) come presidente e per la Versilia Tartarini (FI) proposto da Pietrasanta. Nella parte nord Massa ha indicato l’altro. Per i sindaci Revisori, la presidenza è andata a Viareggio (Centrosinistra) e Camaiore (PD).

Sarebbe stato più naturale attraverso il supporto di Massa (LEGA) e Carrara (M5S) spostare l’asse verso il centro destra facendo entrare nella partita Massarosa.

Se pensiamo che i comuni di centro destra Pietrasanta, Massarosa, Massa e Licciana Nardi detengono il 34% delle quote e con il supporto di Carrara (alleata della Lega all’epoca) il centro destra poteva contare sulla maggioranza assoluta delle quote, ritrovarsi con Gaia a Guida e controllo Pd sembra quasi un paradosso.

Situazione che rischia di ripetersi anche in ERSU, dove la partita si gioca sul passaggio al gestore unico.
Il centro sinistra ha guidato il conferimento della società in ReteAmbiente annacquando di fatto le quote dei comuni aderenti ad Ersu su 200 comuni circa, facendo così cadere il potere di controllo e gestione diretta dei comuni Ersu sulle attività degli impianti sui territori versiliesi. Anche in questa ottica va visto il passaggio di Camaiore ad Ersu per ottenere posizioni contrattuali e quote societarie con il nuovo gestore unico, quando diventerà operativo.

 In merito alla vicenda è arrivata anche la risposta ufficiale da parte di Gaia Spa:

“Il precedente incarico rivestito da Simone Tartarini non è un ostacolo per la sua nuova nomina nel Consiglio di Amministrazione del Gestore GAIA, poiché non rientra nelle situazioni di “inconferibilità dell’incarico” previste dal D.Lgs.n.39/2013.

Infatti, il suddetto decreto stabilisce che non possono rivestire carica di “amministratori di ente di diritto privato in controllo pubblico” coloro che – nel biennio antecedente la nomina – abbiano già ricoperto la carica di assessore comunale, ma specifica anche (art.1- c.1 lett.l) che per “amministratori di ente di diritto privato in controllo pubblico” si intendono gli incarichi di Presidente con deleghe gestionali dirette, oppure di Amministratore delegato e assimilabili: evidentemente non il caso di Tartarini, che è stato nominato membro del Consiglio senza deleghe”.

La risposta di Gaia non è corretta

In quanto l’art 1 c.1 lettera l che la società Gaia Spa cita come giustificazione è l’articolo introduttivo delle “definizioni” non delle inconferibilità e al punto l, non si parla di “amministratori di ente di diritto privato in controllo pubblico”, bensì di «incarichi amministrativi di vertice» che sono cosa ben diversa!

Questo tipo di risposta supporta la tesi che ci sia un accordo tra PD alla presidenza e Forza Italia di Pietrasanta anche contro le rimostranze del PD locale di Pietrasanta.

Cosa dice l’art 7 comma 2 della legge 39 del 2013

A coloro che nei due anni precedenti siano stati componenti della giunta o del consiglio della provincia, del comune o della forma associativa tra comuni che conferisce l’incarico, ovvero a coloro che nell’anno precedente abbiano fatto parte della giunta o del consiglio di una provincia, di un comune con popolazione superiore ai 15.000 abitanti o di una forma associativa tra comuni avente la medesima popolazione, nella stessa regione dell’amministrazione locale che conferisce l’incarico, nonché a coloro che siano stati presidente o amministratore delegato di enti di diritto privato in controllo pubblico da parte di province, comuni e loro forme associative della stessa regione, non possono essere conferiti:
a) gli incarichi amministrativi di vertice nelle amministrazioni di una provincia, di un comune con popolazione superiore ai 15.000 abitanti o di una forma associativa tra comuni avente la medesima
popolazione;
b) gli incarichi dirigenziali nelle medesime amministrazioni di cui alla lettera a);
c) gli incarichi di amministratore di ente pubblico di livello provinciale o comunale;
d) gli incarichi di amministratore di ente di diritto privato in controllo pubblico da parte di una provincia, di un comune con popolazione superiore a 15.000 abitanti o di una forma associativa tra comuni avente la medesima popolazione.

 

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