Truffatore di Rolex smascherato dalla Polizia di Stato
Avviso conclusione indagine per il truffatore di Rolex di origini campane indagato dai poliziotti della Squadra Mobile di Lucca.
L’uomo qualche mese fa era stato protagonista di un servizio delle Iene, ma il suo volto ed il suo nome erano già noti agli investigatori della Questura, giunti alla sua identificazione nel marzo scorso in seguito ad una complessa indagine.
I fatti risalgono a giugno del 2018.
Un ricco lucchese mette in vendita su un noto portale internet di annunci un orologio della sua collezione privata, un Rolex modello Subamarine 16613 Sultan”, oro/acciaio e brillanti, per la somma di otto mila euro. Il venditore viene contatto, nel giro di poche ore, da tale Capozza Marco, un uomo dall’accento campano che si dice interessato all’acquisto dell’orologio.
Dopo una serie di trattative, venditore ed acquirente giungono ad un accordo e fissano un incontro presso un istituto di credito lucchese: l’acquirente pagherà con un assegno circolare e il venditore chiederà alla banca di accertare, in tempo reale, la bontà del pagamento.
L’incontro avviene di fatto il 3 luglio successivo: l’uomo alla banca consegna un assegno circolare. Avendo il dipendente della banca accertato la validità del titolo presso l’istituto casertano che l’aveva emesso, l’acquisto va a buon fine e l’orologio consegnato al compratore.
Pochi giorni dopo l’inaspettata notizia: l’assegno, portato all’incasso, risulta non valido; è falso. Il venditore è stato truffato.
Il lucchese si rivolge agli investigatori della Polizia di Stato: i poliziotti della Squadra Mobile iniziano un’indagine complessa muovendo dall’utenza utilizzata dal truffatore per contattare il venditore. L’esito degli accertamenti è negativo: l’utenza è intestata ad un prestanome, uno straniero, probabilmente inesistente.
I poliziotti avviano allora una lunga collaborazione investigativa con gli omologhi uffici delle Questure del Nord Italia e in pochi mesi ottengono le foto dei maggiori truffatori di Rolex operanti nel territorio.
La vittima riconosce senza ombra di dubbio tra le foto che le vengono mostrate quella del truffatore: Casino Ciro, napoletano del ‘72, con precedenti anche specifici per i reati di contraffazione di atti pubblici, sostituzione di persona e possesso e fabbricazione di documenti di identificazione; a carico dell’uomo risultano diverse segnalazioni, a varie Procure italiane, per truffe avvenute con lo stesso modus operandi di quella smascherata dai poliziotti di Lucca.
Pochi giorni dopo l’individuazione del truffatore, il servizio delle Iene e l’arresto del napoletano trovato con un assegno circolare falso.