Anche all’ospedale Versilia, come in tutti gli altri ospedali dell’ASL Toscana nord ovest, sono state messe in atto le disposizioni per la ricerca attiva delle infezioni correlate all’assistenza.  In seguito a queste azioni conoscitive si è ottenuto un quadro epidemiologico più chiaro per cui sono state impartite ulteriori  disposizioni atte a prevenire il fenomeno. Infatti, sono stati adottati protocolli comportamentali ancor più stringenti per gli operatori sanitari che hanno ridotto notevolmente la diffusione del patogeno. Inoltre, sono stati ulteriormente estesi i test di screening, è aumentata la collaborazione con gli infettivologi per la scelta degli antibiotici e sono state rafforzate le procedure di sanificazione degli ambienti.

Per quanto riguarda l’isolamento dei pazienti, la ASL ricorda che in tutti gli ospedali si seguono le linee guida nazionali ed internazionali che non valgono da ora né solo per il NewDelhi. Infatti, quando  è disponibile una stanza singola, il paziente sta solo e sulla porta è presente un cartello tutti i dispositivi che servono per assisterlo, dunque obbligo di guanti, sovracamice, copricapo e ciò che è utile per evitare il contatto col malato. Se non esiste la disponibilità di una stanza singola si fa l’isolamento di coorte: i pazienti da isolare vengono messi insieme. Se non c’è neanche questa possibilità si fa l’isolamento funzionale: il letto si mette in fondo alla stanza, deve avere paravento, distante dagli altri.

Il separè serve quindi per delimitare il diverso campo di lavoro del personale e non per garantire, di per sè, l’isolamento da contatto, infatti il germe New Delhi non vola nè salta da un letto all’altro, ma viene trasmesso “per contatto”.

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