E’ stata commemorata questa mattina, come da tradizione, la strage di Querceta, quando in una sparatoria con i banditi persero la vita, nel lontano 1975, i tre poliziotti Gianni Mussi, Armando Femiano e Giuseppe Lombardi. Momenti di grande commozione, durante il ricordo di quel terribile scontro a fuoco durante il quale morirono i tre agenti, martiri dello Stato, medaglia d’oro al Valore Civile, uccisi da due rapinatori, Giuseppe Federigi e Massimo Battini che, condannati all’ergastolo, in fase processuale si auto attribuirono l’appartenenza a gruppi brigatisti giusto per ottenere la declassificazione dal carcere a vita ad una condanna a 30 anni, in virtù di una legge speciale sul pentimento. La tragedia scosse la Versilia intera, ed è ancora scolpita nella memoria della collettività. Alle 6.30 della mattina del 22 ottobre 1975 le forze dell’ordine avevano iniziato una operazione di perquisizione di un fabbricato in costruzione, situato in via del Lago, che si sospettava fosse il nucleo di attività criminali. Ad accogliere gli agenti, però, una raffica mortale sparata con un mitra sten e alcuni colpi di rivoltella. Massimo Battini e Giuseppe Federigi, i due terroristi che successivamente dichiararono appartenenti a movimenti politici di lotta armata fiancheggiatori delle Brigate Rosse, erano infatti ricercati per rapine a banche ed uffici postali. I due furono condannati all’ergastolo per omicidio volontario ed oggi sono in libertà da molti anni. Grazie alla Legge Gozzini, del 1984, coloro che si sono dissociati dal terrorismo hanno ricevuto sconti nella pena è così l’ergastolo è stato sostituto prima con trent’anni di reclusione, poi via via ridotto con abbuoni e permessi fino alla libertà per i due ormai ex terroristi. Un capitolo ormai chiuso e a tratti anche lontano dai più giovani, che dimostra anche il disprezzo in quegli anni per le vite umane, in cui la violenza personale e politica si intrecciava su binari spesso mortali, a lungo tempo infatti si preferì sottacere il legame tra i due criminali e i movimenti terroristici, derubricandoli a banditi. Oggi sopravvive il ricordo degli agenti caduti anche grazie ad un loro collega, sopravvissuto dopo aver lottato per mesi tra la vita e la morte: GiovanBattista Crisci, ormai in pensione, che per anni ha lavorato al Commissariato di Polizia di Viareggio e che ha fortemente voluto creare il premio scolastico “Mussi-Lombardi-Femiano”, affinché la memoria di chi ha dato la vita per il proprio Paese rimanga alle nuove generazioni, ormai così distanti da quegli anni di piombo che si studiano a scuola come storia del passato.

Il Comune di Forte dei Marmi ha preso parte questa mattina alla commemorazione dei poliziotti uccisi nella Strage di Querceta, consumatasi il 22 ottobre 1975, in cui persero la vita il brigadiere Gianni Mussi, l’appuntato Giuseppe Lombardi e l’appuntato Armando Femiano. Per il Comune di Forte dei Marmi sono intervenuti, unitamente al  cavaliere Giovambattista Crisci, sopravvissuto alla strage e ai rappresentanti della Polizia di Stato, la presidente del consiglio comunale Simona Seveso, i consiglieri comunali Massimo Lucchesi e Luigi Trapasso e l’Associazione marinai di Forte dei Marmi. La cerimonia si è svolta presso il parcheggio Mussi Lombardi Fiano, in località Caranna, dove è stata posta una corona d’alloro in ricordo delle vittime.

Prima della commemorazione l’Amministrazione Comunale ha aderito alla  funzione religiosa tenutasi alla chiesa di Sant’Antonio di Viareggio, per poi spostarsi in località Montiscendi presso il Monumento dedicato alle vittime.

 

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