Politeama: “Il sindaco si rimangia tutto e copia le idee”.

La nota inviata alla stampa è a firma di Alessandro Santini, consigliere della Lega:

“Tic Tac, Tic Tac….

Cosa è che, dopo 4 anni di immobilismo, ha scatenato i sogni del Sindaco?

Come mai, in questo piovoso autunno, sbocciano idee e progetti come porcini sotto gli alberi?

Il Politeama ha festeggiato da poco tempo il suo primo non-compleanno e, dopo un anno di assoluto silenzio (e qualche calcinaccio caduto), ecco che quello che un tempo fu il ‘nostro teatro’, anima i sogni irrequieti di Giorgio Del Ghingaro.

Sebbene poco si sappia delle sue fantasie regionali, si notano, negli ultimi giorni, gli sgomitamenti del prode e dei suoi bravi.

Ma cosa è tutta questa fibrillazione?

Eppure, lo scorso anno la Lega aveva suggerito una strada per il salvataggio del Politeama.

Alla proposta di salvaguardare l’immobile e darlo al godimento della città, il Sindaco, per la precisione, il 23 ottobre 2018, aveva risposto con l’idea di un frazionamento delle concessioni. Addirittura fece predisporre il bando per lo spacchettamento delle tre attività, cinema, bar e ristorante.

Sordo alla proposta utilizzare il federalismo culturale per avere, come Comune, la gestione gratis di tutta la struttura.

Poi, la strada di Giorgio si è burrascosamente interrotta, troppo presa a trasformare la stradina cittadina in autostrada per Firenze.

Oggi, che i balletti politici lo relegano a contare picche quando regna quadri, si deve riempire il giornale e si riprende, pari pari, un’idea targata Lega 2018: lavori in cambio della concessione!

Che trovata! Che originalità!

Si sa, all’ego non si comanda ed infatti la tattica è sopraffina: si aspetta che decantino gli animi e una buona idea, col solito anno di ritardo, la si fa passare come propria.

Tutto va bene se devi riempire il paginone e sentirti un grande amministratore.

Non vi sia fraintendimento: essendo la nostra una buona idea, ben venga che il Sindaco la ‘scippi’. Poco importa che vi sia furto di paternità: le buone idee non hanno colore.

Il problema, casomai, è un altro: basta annunci sul giornale! Basta la compilazione ossessivo-compulsiva, del libro dei sogni: perchè i sogni, un po’ come le parole, li porta via il vento… E non sembra affatto un buon vento.

Lo schema è il solito usato per la ristrutturazione della Torre Matilde, con buona pace delle fondazioni Bancarie che hanno voluto e finanziato il progetto nel quale il Comune c’entra come i cavoli a merenda.

Ora, sebbene riproporre idee altrui per salvare il Politeama è veramente la famosa raschiata del barile, quel che si chiede, a nome della città, è: quando e con che tempi, finisce il sogno e si imbastiscono le trattative col demanio dando a Viareggio tempi certi per la riapertura del suo teatro?

P.s. Per favore, almeno qui l’aria condizionata montatela, vorremmo evitare la fine del teatro Jenco…”

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ultimo aggiornamento: 04-11-2019


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