Evasione: scarica i costi ma l’albergo è chiuso

Hotel a 3 stelle sulla costa tirrenica non dichiara 250mila euro di redditi, con 7 lavoratori non in regola.

Nonostante svolgesse un’attività stagionale, con chiusura nei mesi invernali, anche nei periodi di “fermo” continuava a emettere buste paga e a dedurre costi per lavoro dipendente a favore di un socio e della sorella del rappresentante legale per oltre 50.000 euro annui.

La vicenda riguarda un incantevole hotel a tre stelle gestito da una s.r.l. sul lungomare di San Vincenzo (LI). Il contribuente, di fronte alle contestazioni delle Fiamme Gialle della Compagnia di Piombino, non è stato in grado di fornire adeguati chiarimenti e soprattutto le ragioni economiche dell’illecita prassi posta in essere. Spese che di anno in anno si riflettevano negativamente sui risultati d’esercizio, portando la società a chiudere i propri bilanci, nel triennio 2015/2017, con utili non superiori a 600 euro o in perdita.

250.000 € i redditi complessivamente sottratti alla tassazione IRES, ossia costi non deducibili cui si sono aggiunti ricavi per i quali invece è stata omessa la certificazione e la dichiarazione.

Il tutto è stato ricostruito dai finanzieri piombinesi con una verifica fiscale che ha preso in esame sia la contabilità ufficiale, sia la documentazione extracontabile trovata in fase di accesso presso la sede dell’albergo.

Le fiamme gialle hanno anche scoperto che, tra i dipendenti impiegati fra reception, camere, ristorante e spiaggia privata della struttura, c’erano inoltre 2 lavoratori completamente “in nero” e 5 lavoratori “in grigio”, cioè solo parzialmente regolarizzati, tra i quali un senegalese, un equadoregno e una donna moldava. Violazioni che hanno fatto scattare ulteriori sanzioni amministrative per 17.000 euro, oltre a quelle tributarie a carico del datore di lavoro.

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ultimo aggiornamento: 08-11-2019


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