Il Gruppo Amnesty Versilia, con il patrocinio della Provincia di Lucca, l’adesione della Casa delle Donne di Viareggio, nell’ambito della Scuola per la Pace e degli eventi intorno al 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, promuove martedì 26 novembre 2019 alle ore 17,00 a Villa Argentina (via A. Vespucci 44) a Viareggio il convegno: “Prede di guerra” la violenza sessuale come arma di guerra.

L’incontro sarà moderato dal giornalista reporter con esperienza del conflitto balcanico Claudio Gherardini e avrà gli interventi di :

Aldo Lasagna, avvocato penalista da sempre impegnato nella difesa dei diritti umani, ha avuto tra i suoi casi la difesa per ottenere la verità sulla morte di Danieli Franceschi nel carcere di Grasse in Francia e ha difeso in molti casi le vittime di abusi e violenze sessuali.

Fatima Neimarlija, nata in Bosnia ed Erzegovina,  in Italia dal 1996, attiva nel volontariato sociale,  ora presidente della comunità “Bosnia nel cuore” e socia dell’associazione LIPA – Associazione culturale fondata dalle donne provenienti dalla ex Jugoslavia inserite come professioniste nel mondo del lavoro in Italia.

La violenza sessuale in contesti di guerra, un abuso criminale ben presente nei conflitti degli anni novanta del novecento, denunciato più volte da Amnesty International, in realtà è un abuso perpretato da sempre sulle donne, considerate  prede di guerra, e mai abbandonato.

Ora una storica sentenza dell’Onu ha riconosciuto come tortura l’abuso sessuale   nei confronti di una donna musulmana  violentata ripetutamente da un soldato serbo bosniaco nel 1993, durante la guerra in Bosnia ed Erzegovina.

Il caso venne portato davanti al Comitato delle Nazioni Unite contro la tortura, che oggi non solo ha ordinato il risarcimento per l’abuso sessuale, ma ha deciso di istituire un piano nazionale di risarcimento dei crimini di guerra.

Questa è considerata una sentenza rivoluzionaria, non solo per la Bosnia, ma anche a livello globale perché l’Onu ha preso una decisione di tale portata su una denuncia di una vittima di violenza sessuale durante un conflitto.

La violenza colpisce in più modi le donne nei conflitti armati, ma non  bisogna dimenticare che lo stupro di guerra  è reso possibile ancora oggi dalla subordinazione e la discriminazione subite dalle donne, vittime di mentalità e di culture che giustificano o ridimensionano la violenza.

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