“Lunedì 9 dicembre come Repubblica Viareggina abbiamo partecipato con altre forze politiche, sociali e associazioni ambientali all’incontro che si è tenuto al Cro-Darsene per la gestione del verde urbano, dove abbiamo espresso grande preoccupazione per i molti tagli di alberi e per le potature molto incisive”.

E’ quanto si legge in una nota inviata alla stampa:

“Le nostre preoccupazioni si basano su dati oggettivi, parliamo cioè di numeri, tramite la procedura di accesso agli atti abbiamo analizzato un periodo che va da inizio 2018 ai primi mesi del 2019, i dati emersi sono preoccupanti, su 567 abbattimenti solo 124 alberi sono stati sostituiti, la città ha quindi perso alberi C’ è poi l’ aspetto delle potature selvagge, sul tema è intervenuto anche il Prof. Ferrini della Scuola Agraria di Firenze dell’ Università di Firenze, esperto di Arboricoltura Ornamentale e Urbana che ha assegnato a Viareggio un simbolico premio come “Comune Capitozzatore del mese” un risultato di cui non andare fieri e che ha anche un riscontro di immagine negativo per la nostra città, un tempo famosa per i suoi parchi e le sue pinete. La nostra è diventata negli anni una città turistica per le sue caratteristiche uniche dal punto di vista ambientale, le pinete, il mare, le apuane di sfondo. Serve un piano lungimirante volto a tutelare le nostre risorse naturali, anche e soprattutto in un ottica turistica Serve veramente a poco approvare una mozione per l’ emergenza climatica se poi si vuole far passare una strada in pineta, le strade non risolvono l’emergenza climatica anzi.. bene sarebbe invece piantare più alberi. Come cittadini abbiamo portato avanti progetti di riforestazione urbana, abbiamo messo a dimora 65 alberi ma vogliamo fare di più. Per l’ 11 Gennaio promuoviamo un incontro aperto a tutta la cittadinanza per discutere di un idea di città diversa, che mette al primo posto l’ ambiente e la riconquista dei beni comuni, indispensabile un piano di riforestazione urbana per recuperare tutti gli alberi che sono stati abbattuti e non sostituiti, lo stop alla costruzione di nuove strade e un piano per la mobilità dolce”.

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