“Fino ad ora le scuole le hanno chiuse loro, non noi”. Replica così il capogruppo della Lega in consiglio comunale Elisa Montemagni alle parole di Pd e Sinistra Comune apparse sulla stampa in questi giorni.
“È stata l’amministrazione Mungai a chiudere prima le elementari a Bargecchia poi a Corsanico. Sono stati loro ad aprire e chiudere in tempo di record due asili nido, a Bargecchia e Quiesa. E sono sempre loro ad essere responsabili, per mancata manutenzione in questi anni, della chiusura della scuola di Quiesa”, afferma Elisa Montemagni.
“Bisogna inoltre ricordare, anche per far capire uno dei motivi per cui il nostro Ente si trova in difficoltà economica, che il polo scolastico che l’amministrazione Mungai ha realizzato costerà a Massarosa 18 milioni di euro, senza considerare le manutenzioni a carico del Comune. E questo perché, unico caso in Italia, Massarosa ha fatto un “contratto di disponibilità”: un’operazione che Massarosa non poteva permettersi. Per far stare in piedi economicamente quella operazione inoltre, avrebbero dovuto chiudere altre scuole così come avevano dichiarato e messo agli atti. Le loro scelte sbagliate e le non scelte, hanno distrutto economicamente il Comune e portato al collasso il sistema scolastico. Fanno continue accuse alla Lega: me le provino, perché siamo stufi di bugie e illazioni che non trovano fondamento alcuno”.
Sul tema scuola interviene anche il sindaco Alberto Coluccini. “È vero. Stiamo valutando la riorganizzazione del sistema scolastico di Massarosa. Come più volte ho detto, con 19 scuole, quante sono oggi, non riusciamo a garantire neanche la normale manutenzione e perciò la sicurezza dei nostri bambini: non ci riusciva l’amministrazione precedente (è sotto gli occhi di tutti) e non può riuscirci la mia, visto che ogni anno servono tra i 50 mila e gli oltre 100 mila euro per ogni scuola fra spese obbligatorie e manutenzione”.
“Il nostro compito – aggiunge il sindaco – è quello di pensare e di creare un sistema scolastico che tenga conto delle necessità delle direzioni didattiche sulla base delle nascite nel nostro Comune, è di garantire scuole sicure e al passo con i tempi ai nostri bambini, ed è di garantire che il sistema sia sostenibile per tutta la cittadinanza. Se pensiamo che i nati del 2019 sono circa 100 stiamo parlando di circa 5 classi: attualmente abbiamo 7 scuole elementari. Per non voler fare delle scelte, le classi sono composte da un numero di bambini inferiore a quello previsto per legge che è 15 con un caso estremo di 4 bambini. È vero, il nostro è un territorio vasto e difficile, ma è pur vero che le nostre frazioni distano tra 1 e 3 chilometri una dall’altra. Non abbiamo preso nessuna decisione al momento, ma stiamo valutando le varie opportunità perché questo sistema non era e non è sostenibile, senza dimenticare che da qui in avanti – conclude Coluccini – ogni decisione dovrà essere concordata con l’Organismo Straordinario di Liquidazione”.