Sono veramente schifato: come può il Festival nazionale della canzone italiana  permettere ad un artista come Junior Cally di salire sul palco e cantare?

La mia non è una critica sulle qualità artistiche del personaggio (a mio avviso comunque discutibili), quanto sui contenuti delle sue canzoni, testi volgari e sessisti che incitano alla violenza e all’odio”.

E’ il commento dell’Onorevole di Fratelli d’Italia Riccardo Zucconi, sulla scia delle polemiche che negli ultimi giorni hanno coinvolto il Festival di Sanremo e uno dei suoi partecipanti, ovvero il rapper romano Junior Cally.

“Non metto in dubbio il fatto che arte significhi anche libertà di espressione e questo vale per ogni forma artistica definita tale, dalla pittura al cinema, dal ballo alla musica. In questo specifico caso però, ci troviamo di fronte a ben altro: la Rai, rete televisiva pubblica, ha il compito – se non il dovere – di vigilare sul proddoto che viene mandato in onda: Cally, il rapper che canta con la maschera sul volto, è un cantante che nei suoi testi incita alla violenza, all’odio, allo stupro, al furto, usando parole scurrili in modo del tutto gratuito. Un esempio? «Lei si chiama Gioia , beve e poi ingoia. Balla mezza nuda, dopo te la dà. Sì chiama Gioia, perché fa la tro*ia, sì, per la gioia di mamma e papà…». Non credo si debba aggiungere altro. O forse sì: sono anni che lottiamo per il rispetto della donna, per riportare nella società valori oggi perduti, per arginare la piaga dei femminicidi, per limitare la violenza e la volgarità. Non possiamo permettere che proprio dalla tv nazionale passi il benchè minimo messaggio di questo tipo, una rete che anzi dovrebbe tutelare i contenuti e i destinatari di tali contenuti. Torniamo alla normalità, conclude Zucconi: a forza di assecondare il detto ‘tutto fa spettacolo’ finiamo per diventare noi stessi fenomeni da baraccone”.

 

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