«Lo dicevamo a inizio mese e purtroppo i nuovi dati Arpat lo confermano: la situazione dell’inquinamento a Viareggio è preoccupante sia sotto il profilo strettamente ambientale che della salute pubblica, già che la città versiliese risulta la più inquinata di tutto l’asse costiero toscano. Non è una novità, e certo senza politiche regionali mirate ed efficaci la situazione non si risolverà per magia»: la riflessione arriva dal Capogruppo di Forza Italia nel Consiglio regionale della Toscana Maurizio Marchetti.

A inizio mese, quando le centraline hanno segnato impennate di polveri sottili tali da imporre il blocco del traffico, Marchetti aveva esplorato i dati del rapporto Mal’Aria di Legambiente allora disponibili, ovvero quelli del 2019. I nuovi dati diffusi da Arpat sulla concentrazione di Pm10 anche per il debutto di questo 2020 non lo conforta: «E’ di tutta evidenza – ribadisce oggi – che le politiche della sinistra sulla qualità dell’aria si rivelano insufficienti. A livello regionale, la pianificazione è stata prodotta tardivamente e a rilento, e negli anni anche recenti la Regione ha portato avanti incentivazioni mal mirate come quelle sull’utilizzo del pellet per il riscaldamento domestico. Si è promossa una forma di riscaldamento residenziale che si rivela tra quelle a più alto impatto, quanto a emissioni. Ne sono abbastanza sconcertato, non lo nascondo».

Il traffico, poi: «A infrastrutture carenti corrisponde l’assenza di tutto il sistema alternativo all’utilizzo della gomma, in particolare per quanto riguarda il trasporto merci. Sul trasporto pubblico locale, poi, l’offerta di mobilità individuale fa acqua un giorno dopo l’altro, e le continue corse saltate e i guasti ai mezzi la rendono inaffidabile per l’utenza. Per la provincia di Lucca tutta intera e per Viareggio in particolare manca, insomma, un’alternativa valida, solida, credibile all’auto privata».

«Le responsabilità sono chiare: Regione e azienda non hanno investito sul trasporto pubblico – incalza Marchetti – mentre la gara regionale aveva profili di impugnabilità che infatti la mantengono ancora ostaggio dei contenziosi. In questo scenario, il gioco della melina tra Regione e CttNord ha stufato», osserva Marchetti.

«Gli sforamenti e i parametri fuori norma – conclude – vanno rapidamente ricondotti a standard accettabili e contenuti. Pd e sinistra su questo hanno palesemente fallito, e la preoccupazione adesso è per la salute pubblica, oltre che per i ritmi di vita quotidiani. La gente si muove con difficoltà tra ingorghi, bus inefficienti e collegamenti ferroviari scarsi. Le aziende movimentano con fatica le loro merci lungo strade non adeguate ma senza poter scegliere altrimenti. Tutti quanti respiriamo quantità di polveri oltre i limiti di legge e senza strategie di governance prospettive salvifiche non se ne creano. O Pd e sinistre si affidano a Mago Merlino, o i cittadini alle prossime regionali votano centrodestra e si cambia aria. Letteralmente».

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