In merito alla riferita presenza di casi positivi Covid 19 presso la clinica San Camillo è il sindaco Bruno Murzi a fare chiarezza.
“Ho appreso notizia la tarda sera del giovedi tramite segnalazioni informali di alcuni operatori che necessitavano di verifiche adeguate. A tale scopo la mattina presto del venerdì, ho contattato il Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda USL Nordovest e ho chiesto al medico responsabile di conoscere il reale stato delle cose. Mi è stato rappresentato il fatto che in effetti si erano riscontrati nella clinica alcuni pazienti ed operatori positivi. Sono stato inoltre informato che stavano effettuando i tamponi a tutto il personale del San Camillo e che al momento non erano in grado di far conoscere ancora i risultati, esiti che ancora non sono giunti.
Immediatamente dopo dal Comune è partita una lettera ufficiale, a mia firma, per la azienda San Camillo, indirizzata al direttore generale e direttore sanitario, nella quale, rammaricandomi di aver avuto notizia di quanto stava accadendo solo in quel momento ed in via informale tramite segnalazioni di dipendenti, chiedevo di conoscere lo stato reale dei fatti e come si intendesse procedere in merito alle precauzioni da adottare. Subito dopo ho parlato telefonicamente sia con il direttore del Distretto Versilia, Dottor Alessandro Campani che con il Dottor Franco Barghini, esprimendo le mie perplessità sull’opportunità di continuare, stante la situazione di presenza nella clinica di malati positivi al Covid 19, l’attività assistenziale del San Camillo che non fosse irrinunciabilmente differibile. Stamane, nell’attesa del risultato dei tamponi per il personale, che al momento non è ancora purtroppo giunto, ho contattato il dottor Claudio Altamura, direttore amministrativo della clinica San Camillo che mi ha ragguagliato sulla situazione informandomi che i malati positivi sono al momento due e gli operatori sanitari al momento risultati positivi cinque. Il Direttore della Clinica mi ha anche informato che i malati erano stati isolati secondo le procedure previste ed il personale fornito delle necessarie protezioni. Lo stesso Direttore mi ha anche comunicato di aver interrotto tutte le attività di competenza della clinica stessa e che stava attendendo le decisione della Asl rispetto ai pazienti che questa invia al San Camillo per interventi non differibili, perlopiù oncologici.
Ho quindi chiesto di essere costantemente aggiornato su l’evolversi della situazione e sulle misure messe in atto per prevenire il diffondersi del contagio. In relazione al servizio gratuito di sterilizzazione che la clinica San Camillo aveva messo a disposizione di molti volontari ed associazioni che soprattutto all’inizio dell’emergenza si sono prodigati a realizzare le mascherine protettive, per poi portarle a sterilizzarle presso la struttura di Vittoria Apuna ritengo che non ci siano assolutamente possibilità di contagio in quanto l’imbustamento del materiale avviene prima della sterilizzazione e quindi alcun contatto con operatori od ambiente avviene una volta terminata la procedura.
Stiamo dunque monitorando momento per momento quanto è successo e soprattutto come si sta sviluppando la situazione. Mi auguro che si tratti di un contesto circoscritto e finché non avremo i risultati e un quadro sicuro dell’accaduto è inutile entrare in allarme.
Al momento rimane comunque il rammarico della modalità con cui sono venuto a conoscenza del problema e non nascondo la mia irritazione verso coloro, ASL e Casa di Cura, che a tutt’oggi non hanno ancora sentito il dovere di formulare una comunicazione ufficiale”.
 
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