Intelligenza artificiale per scoprire il contagio analizzando le lastre toraciche
Nel reparto di Medicina nucleare di Massa Carrara diretto dal Dott. Pietro Bertolaccini un nuovo metodo per scoprire l’eventuale presenza di Coronavirus prima di febbraio attraverso l’intelligenza artificiale.
L’Usl Toscana Nord Ovest ha approvato lo studio che servirà a capire se il virus fosse già presente nel mese di febbraio studiando le tac ai polmoni e scoprire così se i pazienti curati per polmonite interstiziale da Covid-19 fossero affetti dal Virus attraverso l’analisi delle radiografie del torace.
Lo studio delle radiografie attraverso una rete neurale
Il nuovo studio consente attraverso un sistema di intelligenza artificiale di studiare migliaia di immagini in pochi secondi.
Sfruttando le radiografie fatte ai pazienti si consente di istruire una rete neurale del tipo Retina Net che potrà così riconoscere i primi segni di polmonite virale con una precisione pressoché assoluta.
L’analisi dei casi pregressi sarà di grande aiuto per diagnosi attente e precoci per i nuovi casi che si dovessero presentare.
Un progetto ambizioso, nella lotta a Covid 19, che nasce nella ‘piccola’ Medicina Nucleare di Massa Carrara, un piccolo gioiello per innovazione tecnologica.
Tutto grazie all’intuizione e alla genialità apuo-versiliese e del reparto guidato dal massarosese Pietro Bertolaccini che sostenendo la sperimentazione del dottor Pietro Bianchi, in team con lo stesso Bertolaccini, il dottor Ferdinando Buffoni e il fisico dell’Istituto nazionale di fisica nucleare all’Università di Pisa, Roberto Cappuccio, supportato dai fisici Elena Lorenzini e Martina Ugolini di Genova, e in collaborazione con la radiologia diretta da Sandro Sironi dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo stanno ottenendo i frutti sperati nell’applicazione dell’intelligenza artificiale all’imaging diagnostico.
