Lettera aperta dei Cobas al sindaco di Massarosa Alberto Coluccini

Egregio sig. Sindaco,

in questi giorni abbiamo assistito ad un continuo botta e risposta sui giornali e sui social, in merito alla questione dei servizi educativi per gli studenti diversamente abili del Comune di Massarosa, e vorremmo mettere in luce anche il punto di vista di chi quel lavoro lo svolge con passione e abnegazione.

In primo luogo vorremmo sottolineare come non ci sia piaciuta per niente la sua definizione dell’assistente educativo, il cui ruolo secondo lei si definirebbe “per sottrazione” (!?), ovvero quello che non fa né il professore di sostegno né il personale ATA. Il ruolo dell’educatore scolastico in realtà è estremamente importante, frutto di anni di studio e di lavoro sul campo, ma che purtroppo è svilito dalle esternalizzazioni di questi anni e da gare d’appalto al ribasso che riducono ogni anno la qualità del servizio e gli stipendi degli operatori. All’interno delle scuole gli educatori sono oggettivamente lavoratori di serie B: basti pensare che in questi drammatici mesi di chiusura delle scuole per l’emergenza Covid 19, gli educatori hanno  percepito l’80% dello stipendio, mentre gli statali, giustamente, lo stipendio pieno. Cosa accadrà poi nei mesi estivi quando gli educatori si ritroveranno senza alcun reddito, avendo il contratto con sospensione estiva, e di conseguenza con  nessun accesso agli ammortizzatori sociali? Per questi motivi crediamo, com’è successo per gli appalti di pulizie di pulizie scolastiche, che sia necessario reinternalizzare questi servizi: solo così potrà essere finalmente coniugata qualità del servizio e stabilità lavorativa degli operatori.

Per quanto riguarda l’attivazione della didattica a distanza dell’assistenza educativa innanzitutto è giusto ricordare come fosse già stata stabilita dal Decreto Cura Italia del 17 marzo, precisamente dall’articolo 48. Nei fatti, questa è avvenuta a macchia di leopardo: da una parte indubbiamente per oggettive difficoltà, ma dall’altra per la mancanza di volontà da parte delle amministrazioni comunali stesse. Fin dall’inizio dell’emergenza sanitaria, come Cobas ci siamo attivati per richiedere delle soluzioni anche alla vostra amministrazione in merito a due aspetti: garantire la continuità lavorativa attivando i progetti per via telematica e garantire lo stipendio pieno, visto che i servizi educativi erano già a bilancio. Ma in realtà la nostra lettera è stata completamente ignorata.

In conclusione Sig. Sindaco, crediamo che, se veramente ha a cuore il sostegno agli alunni con disabilità e le lavoratrici e i lavoratori che quel servizio svolgono, sia necessario trovare soluzioni per i difficili mesi che verranno, mettendo in campo centri estivi, con tutte le misure di sicurezza necessarie, che permettano da una parte il sostegno dei ragazzi e dall’altra una continuità lavorativa per gli addetti: questo appello ovviamente lo allarghiamo a tutte le amministrazioni comunali. Questa crisi ha messo in luce le gravi problematiche anche del settore scolastico: sarebbe significativo che fosse un’occasione per dare nuova dignità lavorativa a tutti i soggetti che ne rendono possibile, tra mille difficoltà, il funzionamento.

 

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