Impianto di compostaggio della Morina: ora l’idea di delocalizzazione l’attività è concreta. E’ stato infatti accolto il contributo fornito dal Comune di Massarosa e nello specifico dall’assessorato all’ambiente per quanto riguarda l’appena concluso procedimento di valutazione di impatto ambientale e di valutazione di incidenza ai sensi della L.R. 10/2010.

Il Comune di Massarosa, lo scorso marzo, si era espresso negativamente alla procedura di Via e aveva chiedesto la delocalizzazione dell’attività. “Siamo molto soddisfatti – commentano l’assessore all’ambiente del Comune di Massarosa M ichela Morgantini e il capogruppo della Lega in consiglio regionale Elisa Montemagni – perchè finalmente sono state prese in considerazione le istanze dei cittadini di Massarosa. Quell’impianto infatti genera oggettivi problemi, soprattutto legato ai cattivi odori, che si ripercuotono sul nostro territoro”.

Nello specifico il rinnovo delle concessioni riguarda l’impianto di compostaggio della Morina a Viareggio, una struttura che si trova nella zona a ridosso del lago di Massaciuccoli. Il Comune di Massarosa nel marzo scorso aveva esplcitato con una relazione tecnica il proprio no al rinnovo delle autorizzazioni spiegando che tra le questioni che preoccupano di più ci sono gli aspetti igienico-sanitari. “E’ noto a tutti – spiegano l’assessore Morgantini e il consigliere Montemagni – che tutti gli anni, in particolare durante l’estate, in Versilia si sia verificata una vera e propria emergenza sanitaria per la problematica ‘odori’ con conseguenze anche sul piano economico. Così come è noto che le esperienze maturate negli ultimi anni hanno dimostrato che tale impatto odorigeno, vista la collocazione dell’impianto, va ad interessare ampie zone abitate nei Comune di Viareggio, Camaiore e Massarosa”.

Il giudizio dell’ente era quindi un netto “parere negativo” : da qui l’invito ad attivare da subito le procedure di delocalizzazione dell’attività”. Invito che il Parco, con determina 50 del 25 maggio scorso, ha ora fatto proprio. “Due le soluzioni proposte per la delocalizzazione – concludono Morgantini e Montemagni – entrambe fuori dalla nostra zona: Massa Macinaia nel Comune di Capannori o il complesso artigianale-industriale a Livorno soggetto a procedura fallimentare”.

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