L’arte di Fabio Viale collega il mare al centro storico di Pietrasanta. Si chiama “Door Release” la scultura in marmo bianco dell’artista piemontese protagonista della mostra dell’estate a Pietrasanta che accoglierà turisti, appassionati e visitatori sul rondò del Pontile di Tonfano che si trova a quasi 380 metri dalla terra ferma.

Inaugurata lo scorso 27 giugno “Truly”, questo il nome della mostra, l’artista piemontese si presenta nella capitale internazionale della scultura e della lavorazione del marmo e del bronzo con un progetto monumentale ricco ed affascinante dove a fianco dei suoi celebri busti e volti tatuati, tra cui spicca la scala monumentale del David di Michelangelo “Souvenir David” ed il torso ispirato al “Torso Belvedere” che si trova a Roma, nei Musei Vaticani e per la prima volta in assoluto l’opera “Le Tre Grazie” concepita per la Chiesa-museo di Sant’Agostino.

Promossa dal Comune di Pietrasanta, con il sostegno della Galleria Poggiali di Pietrasanta e la curatela di Enrico Mattei, la mostra di Viale a Pietrasanta giunge dopo la personale al Glyptothek Museum di Monaco di Baviera, la partecipazione all’ultima Biennale di Venezia e l’esposizione al Pushkin Museum di Mosca. Nella città toscana saranno in mostra una ventina di opere dell’artista la cui esposizione prevede il coinvolgimento di tutti i luoghi simbolo della città: opere monumentali nella Piazza del Duomo e un’incursione nella Chiesa e nel Chiostro di Sant’Agostino. Ed appunto sul Pontile di Marina di Pietrasanta.

“Door Release” è l’unica opera isolata dal resto della mostra, una riproduzione a grandezza naturale di uno tra i più celebri resti della scultura romana tardo antica come la mano di Costantino, conservata ai Musei Capitolini a Roma. Non è solo una citazione ma un segnale di patrimonio comune, è anche un simbolo universale di sicurezza pubblica nella veste di un reperto classico, uno spiazzamento semantico responsabile del disorientamento percettivo che si genera attraverso l’associazione tra la bellezza classica atemporale, patrimonio culturale sedimentato, nobile per definizione, e il polistirolo come materiale economico, ad uso commerciale e privo di valore. La nobiltà del marmo viene accentuata da questa lavorazione tecnica, così elevata, che trasforma apparentemente la materia in un altro prodotto del consumismo quotidiano. Il classico assume un’altra pelle, non più tatuata, ma lavorata a livello epidermico, con un effetto che rimanda nella forma al polistirolo. La collocazione dell’opera in uno spazio pubblico, diviene gesto metaforico di apertura verso dimensioni possibili e un invito a premere il pulsante quale “apriporta”, quasi a svelare l’esposizione vera e propria nel cuore del centro storico di Pietrasanta, un rimando, un’indicazione per dove dobbiamo andare.

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