Non si è fatta attendere la risposta di Adolfo del Soldato alle affermazioni di Andrea Recaldin, segretario provinciale della Lega.
“Non so se il dottor Recaldin intendesse rivelare il terzo segreto di Fatima quando ricorda che dal 2009 al 2014 ho fatto l’assessore al bilancio di Massarosa: un’esperienza che rivendico, in cui abbiamo affrontato problemi che lui e gli attuali amministratori nemmeno possono immaginare e concepire”.

Problemi che se avessimo utilizzato i criteri da fondamentalismo finanziario degli attuali amministratori avremmo votato dieci dissesti. Problemi frutto in parte di criticità storiche del Comune e in buona parte dalle manovre del duo Tremonti – Calderoli, che hanno messo in ginocchio i comuni poveri di risorse come Massarosa, secondo progetti e principi elaborati dalla Lega a trazione padana.
Atti dei quali un esponente della Lega dovrebbe semmai scusarsi.

Recaldin è abituato a trattare Massarosa come una pedina del Risiko toscano che manovra con disinvoltura.
Non sa niente del nostro Comune, della sua storia e dei suoi problemi: Massarosa non deve cadere perché ci sono le elezioni regionali e al diavolo i massarosesi e la scuola.

Di Massarosa Recaldin conosce Coluccini, prosegue Adolfo del Soldato, che ha sposato politicamente e che sostiene appassionatamente in tutti i suoi atti.
Senza il suo sostegno e quello di altri dirigenti provinciali dei partiti di destra, Coluccini sarebbe già a casa. Gli atti della Giunta Coluccini portano pertanto piena la sua responsabilità, che è quella della Lega toscana.

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