A Massarosa la gente non si rassegna e non starà in silenzio a veder distruggere le proprie scuole, quei luoghi dove ognuno di noi è cresciuto e che formeranno le nuove generazioni.
A intervenire Serena Puosi per conto di Spazio Libero Massarosa, una delle attiviste più presenti sull’argomento che sentita telefonicamente ci ha raccontato tutto il suo rammarico per gli sviluppi delle ultime settimane.

“Un’amministrazione che non ha ascoltato ne i genitori ne il mondo della scuola – sottolinea Serena – non è un problema che ha un colore politico ma interessa tutti i cittadini”.

“Abbiamo cercato di farci ascoltare in ogni modo: siamo andati inizialmente in otto rappresentanti dei genitori a parlare con il Sindaco, abbiamo fatto un’assemblea pubblica per discutere l’argomento con 100 persone in teatro e oltre 300 che seguivano in diretta Facebook e il giorno prima del consiglio oltre 500 persone si sono riunite al Parco di Nassiriya per cercare di far sentire le proprie voci.
Tutti gli appelli sono andati nel vuoto perché questa amministrazione aveva già deciso di penalizzare la scuola dirottando le poche risorse disponibili su altri capitoli.
Capiamo che la situazione economica del comune è critica, ma se ci fosse stato più coinvolgimento e discussione, al fine di mantenere i servizi, avremmo potuto valutare anche l’innalzamento temporaneo delle tariffe al massimo se pur con i dovuti paracaduti, per poter comunque dare una scelta ia genitori”.

“Un nido fino a dicembre, via le mense, via i pulmini. La cosa grave è che vengono meno tutti i presupposti per un percorso didattico dei bambini. Quattro mesi per un nido rappresenta solo il periodo di ambientamento del bambino in un percorso pedagogico di 3 anni.
Le mense sono tempo/scuola, non è una questione di cibo e per quanto riguarda il trasporto, ci sono famiglie con entrambi i genitori che lavorano e che abitano nelle frazioni più lontane dalle scuole. Come potranno organizzarsi?”.

“Le stesse direttrici didattiche durante l’assemblea hanno dichiarato una mancanza di concertazione. Le maestre del nido non sono ancora state incontrate, i lavoratori sono stati sentiti pochi giorni fa dopo che ormai tutto era già stato determinato, insomma situazioni rabberciate senza nessuna programmazione.
Lo stesso bando per l’iscrizione al nido è uscito solo pochi giorni fa dopo che Viareggio, ad esempio, aveva già chiuso le graduatorie. Nessun tempo alle famiglie nemmeno per organizzarsi – continua Serena Puosi – cosa dobbiamo fare?”

“Un altro capitolo che si dovrebbe aprire è quello dell’eccellenza dei nostri nidi e delle educatrici che ci lavorano dentro. Un patrimonio coltivato negli ultimi 20 anni da tutte le amministrazioni di ogni colore.

Non si può comunque amministrare contro perché si finisce solo per distruggere e non per costruire.
Infatti è passato un anno e nessuna soluzione è stata trovata: i bandi per il servizio mensa sono scaduti e nulla è stato fatto per trovare soluzioni.
Per assurdo anche trovando un accordo su nuove modalità, queste non sono attuabili perché nel pubblico vanno fatte gare e convenzioni che al momento sono assenti e la loro progettazione richiederebbe mesi”.

“Così, per far sentire la nostra voce ancora una volta abbiamo organizzato una raccolta firme di sottoscrizione per una lettera al Prefetto alla quale hanno aderito – anche con grande sorpresa, non lo nascondo – più di 1000 persone in tre ore e questa mattina altre hanno chiesto di aderire al documento”.

“Si chiede nella nostra lettera al Prefetto un intervento immediato che riporti il Comune dalla ‘ragioneria’ folle di questa Amministrazione a una ragionevolezza che ne salvaguardi l’essenza. Scuole, asili, mense e trasporti cadenzano la vita dei più piccoli e delle loro famiglie. Fuori da ogni definizione della giurisprudenza, per noi sono servizi essenziali che difenderemo con le unghie e con i denti in tutte le sedi che esistono.

Abbiamo voluto esprimerci per dare un sostegno forte agli Istituti Scolastici che in queste ore già avevano chiesto l’intervento del Prefetto sugli stessi temi e che, si spera, porti a rivedere decisioni deleterie per tantissime famiglie, bambini e lavoratori.
Questa piccola grande comunità ha dimostrato di essere unita e determinata nel difendere quello che ha di più caro: il proprio futuro”.

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ultimo aggiornamento: 28-07-2020


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