Fattori alle Sardine: “Giani non può farvi sognare perché assorbe le istanze della destra”

Il candidato presidente della Regione per Toscana a Sinistra Tommaso Fattori ha scritto al leader nazionale delle Sardine, Mattia Santori. A seguire il testo integrale della lettera.

Care Sardine,
ho letto che chiedete a Giani di farvi sognare. Ma come si può sognare con un programma basato sulle vecchie grandi opere inutili e dannose? Come si può sognare con l’“autonomia differenziata”, che in questi anni Giani ha abbracciato con entusiasmo? Come si può sognare se alla recessione e alla perdita di migliaia di posti di lavoro non si è capaci di contrapporre un progetto ecologista e di ricostruzione produttiva che sia all’altezza del disastro del presente? Come si può sognare lasciando al privato la gestione di tante RSA nelle quali, in questi mesi, molte persone anziane sono morte, come se la tragedia del Covid19 non ci fosse mai stata? Come si può sognare se alla crisi si vuole rispondere trasferendo enormi risorse ai costruttori, continuando a cementificare? O costruendo un impianto di incenerimento tramite gassificazione a Livorno? E si può sognare puntando ancora sul traffico su gomma, progettando nuove autostrade, quando è la rete ferroviaria che deve essere piuttosto rafforzata? A rigor di logica anche l’incubo è un sogno, ma non credo che steste chiedendo questo.
Voi dite: non lasciamo la Toscana alla destra. Ma, al di là dello scarso radicamento amministrativo della Lega in questa regione, la Toscana resta elettoralmente non contendibile dalla destra per un semplice motivo: perché la proposta politica di Eugenio Giani assorbe le istanze della destra stessa e dei suoi centri di potere. E lo dimostra anche la benevolenza avuta in questi anni verso iniziative revisioniste e neofasciste che proprio Giani ha più volte accolto e patrocinato in Regione, in accordo con gli organizzatori leghisti. Se chiedete a Eugenio Giani di farvi riscoprire cos’è la sinistra temo che siate fuori strada, la parabola del candidato del PD e di Italia Viva va da Bettino Craxi a Matteo Renzi e nessuna trovata elettoralistica, nessuna dichiarazione a effetto e nessun lancio di candidatura mediatica lo farà diventare qualcosa di diverso.
Toscana a Sinistra, proprio come voi, rifiuta il razzismo, il fascismo e ogni forma di odio verso gli oppressi, ma per noi “odio” non è soltanto il linguaggio e le politiche di Matteo Salvini. Odio sono i decreti sicurezza, qualsiasi sia il governo che li applica. Odio sono le esportazioni di armi italiane al regime dittatoriale egiziano e gli inumani accordi appena rinnovati con la Libia, che fanno sì che la frontiera italiana oggi si trovi, di fatto, in Africa. Odio è l’idea espressa dalla ministra Lamorgese e appoggiata da leader “democratici” come il sindaco di Firenze, Dario Nardella, di costruire un Cpr anche in Toscana, proprio quando a Gradisca di Isonzo si rivela per l’ennesima volta la reale natura di queste strutture, vere e proprie carceri concepite per rinchiudervi persone che non hanno compiuto alcun reato, in spregio ai diritti umani. Odio è la mancanza di politiche di inclusione sociale adeguate, per cui ampie fasce di popolazione vengono abbandonate alla povertà e alla miseria, come dimostrano i dati allarmanti sulla nuova povertà in Toscana.
Anche noi diciamo che bisogna sognare. Per farlo servono proposte veramente alternative: Toscana a Sinistra è un progetto di governo che propone una svolta ecologista e di giustizia sociale al quale hanno già aderito le maggiori liste civiche della regione, organizzazioni politiche e tantissime persone le cui radici sono nei comitati, nelle associazioni, nel mondo sindacale. Siamo disponibili a confrontarci con voi, care sardine, e con chiunque chieda di voltare pagina, per lasciarci alle spalle un vecchio sistema di potere malato e per sbarrare la strada alle destre. Per questo noi vogliamo rafforzare la sanità pubblica e prevedere un piano speciale di case popolari per dare un tetto a chiunque ne ha bisogno. Per questo vogliamo una “regione imprenditrice” capace di orientare gli investimenti pubblici verso la creazione di lavoro stabile, la conversione ecologica delle produzioni e la ricostruzione di settori produttivi strategici, assieme alla transizione ad un’agricoltura priva di pesticidi. Per questo vogliamo una vera economia circolare, chiudendo la stagione dell’incenerimento nelle forme vecchie e nuove, come la gassificazione, e costruendo una filiera per il recupero di materia dai rifiuti.  Per questo vogliano opere utili e diffuse, contro il dissesto idrogeologico, per raddoppiare i binari unici, per infrastrutturale digitalmente la regione. Per questo vogliamo una vera unità territoriale, con un piano speciale per le isole, la costa, le aree montane e le periferie costruendo una Toscana coesa, dall’Appennino al mare, senza territori di serie A e di serie B.

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