Un anno scolastico concluso “faticosamente” e un altro a cui pensare in maniera intensa, nonostante il periodo estivo.

Ecco il documento del Pd Versilia

Abbiamo potuto constatare che , grazie all’accordo raggiunto nell’Unione Europea sul Recovery Found, alla scuola arriveranno fondi di cui i in questo momento la Pubblica Istruzione non può fare a meno, e non solo per quanto concerne l’edilizia scolastica ma proprio per la gestione organizzativa del personale docente e ata che lavora affinchè , a settembre, sia data la possibilità a tutti i nostri alunni dall’infanzia alla secondaria di secondo grado di ripartire in presenza e affrontare con serenità l’anno scolastico 2020/21.

Il gruppo scuola del Partito Democratico della Versilia, dopo un confronto ampio con docenti, dirigenti scolastici, personale della scuola, vuole ribadire alcune criticità che andrebbero risolte per poter avviare dal 14 settembre prossimo l’anno scolastico.

1. NO agli accorpamenti delle classi sulla base numerica consueta, viste le disposizioni anti-Covid che prevedono la riduzione degli alunni per classe: qualunque accorpamento aumenterebbe il numero di alunni e dunque appare fortemente contraddittorio; una deroga agli accorpamenti per l’anno scolastico 2020/2021 ci sembrerebbe semplice e di buon senso;

2. NECESSARIO incremento di personale Ata, in particolare collaboratori scolastici per le procedure di sanificazione e per l’intensificarsi del lavoro comunque di controllo, pulizia, sorveglianza degli alunni, in tutti i gradi di scuola;

3. NECESSARIO incremento anche del personale docente, non solo per la copertura immediata dall’inizio dell’anno scolastico di tutte le cattedre vacanti in qualunque grado di scuola, ma per avere a disposizione un organico di potenziamento, più che mai importante in questo periodo di criticità per lo sdoppiamento dei gruppi classe, quando indispensabile, per la sostituzione della malattia ecc.; sarà impensabile poter dividere le classi più numerose senza un organico adeguato che permetta non solo la semplice sorveglianza dei gruppi ma abbia la capacità di spiegare, seguire e accompagnare gli alunni nel loro percorso formativo. Come insegnanti e anche come alunni, abbiamo “sofferto” questo periodo di DAD , che può essere un buon supporto nell’insegnamento – apprendimento ma non sostituisce il contatto diretto docente -discente.

Il buon senso induce a pensare che come avviene molto spesso nel mondo della scuola, si potrebbero dal 1 settembre 2020 al 30 giugno 2021, fare contratti a tempo determinato, per poi valutare, conclusasi l’emergenza anti-Covid, quanto personale effettivamente sia da immettere in ruolo a tempo indeterminato.

4. Sappiamo già che il materiale didattico (necessario vedi i nuovi banchini più piccoli, indispensabili per mantenere le distanze consigliate dalle ultime disposizioni anti-Covid) che doveva essere acquistato con una gara nazionale, non arriverà agli istituti scolastici in tempi utili per l’avvio regolare dell’anno scolastico; deve essere trovata una soluzione alternativa ricorrendo magari ad un coinvolgimento di più aziende che unendo le loro “forze”possano produrre il materiale didattico in tempo utile per la riapertura;

5. gli enti locali dovranno fattivamente collaborare con la scuola, per mettere a disposizione locali pubblici al chiuso e all’aperto, per dare agli allievi la possibilità di frequenza in presenza e di svolgere attività indispensabili alla formazione scolastica, come l’educazione fisica;

6. la riduzione oraria curricolare, decisamente necessaria, che si ipotizza per tutti i gradi di scuola, dovrà essere compresa dalle famiglie come un’emergenza da superare al più presto, appena il problema sanitario sarà scongiurato; tale riduzione non può però tramutarsi per i docenti in un capzioso recupero dei minuti di lezione non svolti, che aggraverebbe la scuola di altri obblighi di attività aggiuntive in questo contesto emergenziale in cui siamo già in estrema difficoltà organizzativa;

7. da sottolineare anche l’esigenza dello snellimento delle procedure per il rinnovo delle graduatorie di tutto il personale scolastico.

In sintesi, lo sforzo che c’è stato in ambito sanitario per l’emergenza Covid, con incremento di personale, di strutture ecc. e riduzione di altri servizi sanitari, si chiede adesso per la scuola. Come abbiamo ripetutamente detto la didattica a distanza è stata il tamponamento di una situazione critica, ma non può essere riproposta tout-court per il prossimo anno scolastico.

Il Partito Democratico deve agire con la scuola come priorità in tutte le sue sedi e far sì che vengano destinate congrue risorse a un servizio pubblico essenziale.

Il futuro del Paese è nelle “mani”dell’Istruzione e le famiglie hanno bisogno di sapere che i loro figli saranno accompagnati nell’apprendimento e tutelati come lo sono sempre stati negli anni scolastici trascorsi.

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