Ad intervenire sulla polemica di alcuni giorni fa relativa alla vendita del Magazzino comunale di Massarosa, è Confcommercio Viareggio attraverso le parole del suo presidente Piero Bertolani

“Gravissimo tirare in ballo un’azienda che ha partecipato ad un bando pubblico.
Questo risulta essere un danno di immagine enorme e l’amministrazione se ha dei dubbi sulle procedure eseguite dall’amministrazione non può innanzitutto sostituirsi alle autorità competenti e in secondo luogo mettere in discussione un’azienda che ha partecipato ad un bando pubblico”

Prende posizione Piero Bertolani, presidente di Confcommercio Viareggio e vicepresidente interprovinciale dell’associazione, in merito a una polemica politica sollevata nei giorni scorsi dalla maggioranza e dai partiti che sostengono il sindaco di Massarosa Alberto Coluccini, e che ha chiamato pesantemente in causa anche un’attività commerciale.

“Senza entrare in valutazioni giuridiche che non spettano a noi – afferma Bertolani – e sulle quali si esprimeranno nei modi e nei tempi previsti dalla legge gli organi preposti, non possiamo che stigmatizzare con forza l’atteggiamento nella vicenda tenuto dai firmatari di una nota pubblicata poi sui social, corredata da una foto nella quale si vede in grande evidenza il nome dell’azienda suo malgrado chiamata in causa”.

“Modalità decisamente sbagliate – prosegue Bertolani –, che additano agli utenti della pagina Facebook in questione – e a quelle di coloro che hanno poi condiviso il post – l’azienda stessa e la espongono a critiche e giudizi frettolosi e superficiali, come troppo spesso purtroppo accade sui social.

Con quest’ultimi che si trasformano in un tribunale morale e virtuale – tante volte erroneamente – ben prima che sia individuata una qualsiasi ipotesi di reato”.

“Lo scontro politico in atto a Massarosa – insiste il presidente di Confcommercio – non deve coinvolgere soggetti terzi che con queste diatribe non hanno niente a che vedere, soprattutto quando questo scontro rischia di creare danni di immagine gravissimi a una azienda dall’operato ineccepibile”

“Qualora le autorità preposte dovessero accertare la piena regolarità del bando – chiude Bertolani – chiediamo sin da ora pubbliche scuse nei confronti dell’azienda coinvolta sulla cui correttezza, lo ribadiamo a scanso di equivoci, non nutriamo alcun dubbio”.

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