“Questa mattina mi ero organizzato per essere in Passeggiata a Viareggio per distribuire i miei volantini elettorali. Poi, quando ho saputo dell’arrivo di Salvini, ho pensato che sarebbe stato carino andare a salutarlo. Mi sono avvicinato pacificamente al palco e, gandhianamente, ho loro ricordato che questa è terra di civiltà. Ma non essendomi stato permesso di avvicinarmi al gazebo della Lega, il benvenuto a lui e a Susanna Ceccardi, l’ho gridato. Ricordando loro che questa questa è terra di civiltà e di accoglienza”.

Lo rende noto il maestro Alberto Veronesi, candidato col Pd alle regionali:

“Lo so che a Salvini piacerebbe che io fossi “un povero matto”, per usare le sue gentili parole.. No! Io sono soltanto il figlio di una donna che ha conosciuto l’orrore del lager di Bergen Belsen e che fin da ragazzo ha respirato una cultura antifascista. Non si strizza l’occhiolino ai fascisti e non si scherza sull’antifascismo come fanno il leader della Lega e la sua candidata alla presidenza della Toscana che, pochi giorni fa, aveva dichiarato un ‘non senso’ il definirsi oggi ‘antifascisti’. Io credo che il fascismo si batta soltanto attraverso la conoscenza e la cultura, non dimenticando o sminuendo la storia”.

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Ceccardi e Salvini a Viareggio, striscione e contestazione pacifica della sinistra

Barbara Paci risponde ad Alberto Veronesi