Al termine di una delicata indagine, ieri 13 agosto 2020, la Squadra Mobile ha fermato e sottoposto agli arresti domiciliari, un cittadino extracomunitario da tempo soggiornante sul nostro territorio, accusato di maltrattamenti nei confronti della compagna e della figlioletta in tenera età.

La Polizia di Stato aveva avuto notizia della grave situazione della giovane madre, tramite il Pronto Soccorso dove la donna il mese di giugno scorso, alla fine dell’emergenza COVID-19, approfittando della temporanea uscita di casa dell’uomo, aveva chiesto aiuto per sottrarsi alle violenze ed allo stato di indigenza e di abbandono in cui il compagno l’aveva costretta.

In ospedale, per la donna e la bambina è stato attivato subito il codice rosa e dopo le cure mediche, le due sono state collocate in una casa rifugio.

La donna, quindi, è stata ascoltata in forma protetta da personale specializzato della polizia di stato e con grande coinvolgimento emotivo, perché scossa e soprattutto spaventata dalle possibili ritorsioni del suo aguzzino, ha fornito un drammatico racconto delle percosse e delle aggressioni che negli anni aveva subito da parte del compagno, in un’escalation di violenze fisiche, psicologiche ed economiche che la vittima, isolata e senza alcun familiare in Italia, non aveva mai avuto il coraggio di denunciare.

A seguito dell’ultima e più grave aggressione, nel corso della quale aveva riportato fratture e traumi seri, la donna era stata accompagnata in ospedale dal suo aguzzino e quindi, sotto la sua stretta vigilanza, non aveva avuto il coraggio di dire ai medici la vera origine di quelle lesioni.

Le indagini subito attivate hanno permesso di acquisire numerosi riscontri al racconto denunciato dalla vittima e per l’uomo, già noto alle forze dell’ordine per aver già in passato maltrattato altre donne, sono scattate le manette.

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