Dal Mamamia al palazzo comunale. Da Drag Queen – vincitore dell’edizione toscana del 2013 – a politico.

Marco Volpi, 28 anni, viareggino, studente di estetica, prossimo al diploma, e cameriere – lavora per mantenersi – si candida al consiglio comunale a fianco di Roberto Balatri, il candidato sindaco di Viareggio a Sinistra, e lo fa con anche il suo nome d’arte, da drag queen, La Pavona , sulla scheda elettorale.

Da cosa nasce il tuo entrare in politica? 

Il mio entrare in politica nasce dalla voglia di essere parte attiva di un cambiamento necessario alla politica e all’amministrazione locale. Tutte le minoranze vengono lasciate indietro, come la comunità LGBT+, un’esempio lampante è la volontà di tagliare fondi al consultorio transgender di Torre del lago, punto di riferimento per tutt* * transgender della zona. Oltre a questo vanno aperti altri consultori e sportelli dedicati a tutt* cittadin* omosessuali per poter aiutare e diffondere una cultura differente da quella machista, omofoba ed androcentrica che serpeggia e dilaga sopratutto tra i giovani. Infatti per noi è fondamentale anche istituire una campagna di educazione affettiva e sessuale per tutt* i ragazz* in modo da arginare ed andare ad azzerare ( obiettivo ambizioso ma fortemente voluto) gli episodi di violenza nei confronti degli LGBT +, delle donne, delle differenti etnie e religioni.

Perchè, oltre al nome e cognome, anche il tuo nome d’arte?

Per provocazione, o per meglio dire abbattere il “muro del pregiudizio”. Il fatto di essere una drag queen, di travestirmi non è sinonimo di promiscuità, illegalità o sex work. Ognuno del suo tempo libero e/o lavoro è libero di fare quello che vuole e come vuole. È un lavoro come un altro e non significa che se porto una parrucca sia meno intelligente, meno serio o meno interessato al territorio nel quale io vivo.

Tanti gli episodi di cronaca, anche in Toscana, caratterizzati da omofobia, con protagonisti, loro malgrado, giovani, derisi, se non addirittura aggrediti.  Ne sei mai stato vittima e cosa fare per arginare certe discriminazioni, oltre alla legge ancora in discussione…

Io sono stato abbastanza fortunato, ne ho subiti alle scuole medie e ogni tanto per strada ti senti urlare un “frocio di merda” e simili. E comunque tutte le volte, anche questi sporadici episodi fanno male come una pugnalata in pieno petto. Per arginare ed andare ad eliminare il fenomeno c’è bisogno di una campagna forte, concisa e concreta contro l’omotransfobia, e come dicevo poco fa sportelli d’ascolto e consultori su tutto il territorio. Non ne lasceremo indietro nemmeno un*.

Un messaggio ai tanti giovani che vivono la situazione, e un appello ai tuoi elettori

Ai tanti giovani voglio  dire di tornare a preoccuparsi di quello che ci accade intorno, nella realtà non solo sui social, perché il mondo,  i paesi e le città sono nostri, beni comuni ormai in mano a pochi, beni che ci spettano e invece ci vengono tolti, distraendoci con programmucci e avvelenando l’informazione. Quindi ai miei elettori faccio appello di leggere, informarsi e di non lasciare mai nessun* indietro, e di lottare per i loro i diritti altrui… A questo proposito voglio lasciarvi con una frase di una grande attivista alla quale dobbiamo la nascita del movimento di liberazione omosessuale:” Non avrò mai completamente i miei diritti, finché ognuno di voi non avrà i suoi.”

Cit. Marsha p. Johnson

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ultimo aggiornamento: 01-09-2020


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