“Una nuova via del mare a Viareggio? Ma esiste già: è il mare”.

Lo scrive in una nota l’ingegnere Giuseppe Vitiello, candidato di Europa Verde

“Nel dibattito a proposito dell’accesso alle aree portuali, si ipotizza la necessità di agevolare il trasporto di merci (finanche di intere barche) ai cantieri navali esistenti o a quelli che ancora potranno insediarsi nell’area dell’ex mercato del pesce.

In questo dibattito però manca un aspetto fondamentale, che Europa Verde intende richiamare e sottolineare.

Da alcuni anni, in Europa, viene promosso il trasporto merci tramite navi, attraverso quelle che vengono chiamate Autostrade Del Mare.

Ciò perché trasportare merci via mare consente risparmi energetici, riduce l’inquinamento dell’aria e alleggerisce la viabilità ordinaria.

Questo progetto prevede l’utilizzo dei porti, in particolare nei paesi che hanno un consistente accesso al mare, quale ad esempio l’Italia.

Nel nuovo Piano Regolatore del Porto di Viareggio ( classificato come è noto di interesse regionale con funzioni commerciali ) sono previste diverse funzioni:

–        la cantieristica (vi sono dedicate parte della Darsena Italia, della Darsena Toscana e della Darsena Lucca, oltre  alle banchine e ai piazzali in posizione centrale lungo lo specchio acqueo),

–        la nautica da diporto (Darsena della Madonnina e Darsena Europa),

–        il traffico commerciale (parte della Nuova Darsena) 

–        la pesca (parte della Darsena Italia, della Darsena Toscana e della Darsena Lucca e dopo la realizzazione della nuova banchina commerciale anche parte  della Nuova Darsena).

Vogliamo ora soffermarci in particolare sul traffico commerciale.

A tale traffico viene destinata una nuova banchina , da realizzarsi nell’area ex triangolino, che sostituirà quella già esistente nella nuova Darsena.

Il Porto di Viareggio è immediatamente vicino a quello di Livorno, a sud, e a quelli di Carrara e La Spezia, a Nord, tutti porti già inseriti nel progetto delle autostrade del mare.

Quindi, viene spontaneo ipotizzare che un semplice collegamento via nave del porto di Viareggio con i suddetti porti sia in grado di risolvere ogni esigenza di trasporto di qualsiasi tipo di merci, ivi comprese, se vogliamo, anche di barche che dovessero essere trasportate al porto e per le quali si sta ipotizzando la realizzazione di una specifica viabilità di accesso (il famoso asse di penetrazione).

In un momento in cui sempre di più si promuovono forme di trasporto ecocompatibili, quali quelli via mare, e in un quadro progettuale che vede rafforzarsi la funzione commerciale del porto di Viareggio, ci sembra francamente superata ogni ipotesi di realizzazione di nuove strade per continuare a consentire trasporti via terra.

Quando la SEC costruiva le sue grandi barche, a Viareggio, era normale che tronconi enormi venissero trasportati via mare con rimorchiatori nel porto di La Spezia dove venivano assemblati.

Pozzo, titolare della SEC, non aveva mai chiesto di realizzare una strada per trasportarle via terra: ci sarebbe voluta un’autostrada a 8 corsie.

Oggi, quando vengono anche previsti contributi per il trasporto via mare, si giustificano richieste di imprenditori navali che minacciano di allontanarsi da Viareggio se non vengono costruite queste nuove strade.

Francamente, ci sembra eccessivo: se si ha voglia di costruire per il mare, si cominci a lavorare utilizzando il mare.

Vorremmo sentire proposte di collegamenti nuovi, per merci e per persone, che facciano diventare Viareggio un importante tassello della rete delle autostrade del mare, e non vorremmo più sentire che per far fronte a richieste antistoriche si finisca per rovinare l’unico grande patrimonio naturale di Viareggio, costituito dalla pineta del Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli.

La strada del mare c’è già, è il mare.

Basta solo attivare rotte e collegamenti che sostituiscano definitivamente ogni trasporto gommato. Sarebbe un grande beneficio per l’ambiente, per i Viareggini e per tutto il territorio ancora naturale che ci circonda”.

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