“A Pietrasanta siamo pronti ad aprire le scuole in sicurezza, nel rispetto dei protocolli anti-Covid e con tutti gli accorgimenti del caso grazie ad un lavoro serio, ed in anticipo fatto insieme ad uffici, istituti comprensivi, insegnati e operatori, ma resto dell’idea che sarebbe stato più prudente partire dopo le elezioni. Avremo sicuramente reso meno complicata la gestione di un’emergenza sanitaria che è già molto difficile in condizioni normali. Dopo duecento giorni di chiusura riapriremo le scuole, scuole per altro messe a nuovo, pulite, ordinate, per richiuderle dopo pochi giorni. Le scuole, all’indomani delle elezioni, andranno nuovamente sanificate. La trovo una scelta insensata e dispendiosa da ogni punto di vista. Chi ci governa ha perso completamente la bussola”: così il sindaco di Pietrasanta, Alberto Stefano Giovannetti commenta il ritorno tra i banchi di scuola una settimana prima delle elezioni regionali e per il referendum.

“Lo Stato non ha previsto nessun iter di urgenza per i comuni dove l’impossibilità di spazi alternativi è manifesta alla luce anche del numero degli elettori. Un conto è gestire mille abitanti, e trovare soluzioni alternative per mille elettori, un conto dieci-quindici, venti mila. Non tutti hanno spazi adeguati al coperto”.

A Pietrasanta gli elettori chiamati al voto sono 20.830 distribuiti in 27 sezioni e 10 plessi. “Noi dobbiamo ragionare come se a votare ci andassero tutti gli elettori e quindi quasi 21 mila. Gli accessi ad otto dei dieci seggi, dove il numero di elettori è molto alto, saranno gestiti con percorsi a senso unico ed ovviamente con l’obbligo di indossare la mascherina sempre. Resto molto perplesso anche di fronte a questa gestione da parte del Governo. Poca praticità, scarso buonsenso ed il solito cerino lasciato nelle mani dei sindaci”.

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