Contattato telefonicamente il senatore Gianluca Ferrara rappresentante del Movimento 5 stelle in senato risponde alle domande di Versiliatoday sui prossimi appuntamenti elettorali del 20 e 21 settembre prossimo.

Senatore Ferrara il movimento 5 stelle si sta preparando ad affrontare due appuntamenti importanti: Le Elezioni Regionali e il referendumInoltre abbiamo anche le elezioni comunali in una città importante come Viareggio.Come sono le sue sensazioni?

• Si tratta, per quanto concerne il referendum istituzionale, di un appuntamento storico perché sono circa 40 anni che si discute di ridurre il numero dei parlamentari, con il M5s ora diventerà realtà e sono persuaso che i cittadini saranno dalla nostra parte e non di coloro che nel palazzo stanno tremando perché perderanno la loro poltrona.
Riducendo da 945 parlamentari a 600 avremo un’azione legislativa più fluida ed efficace, un risparmio di 300 mila euro al giorno e saremo in media con il numero di parlamentari degli altri paesi.
• Circa le regionali in queste settimane ho girato tanto per la Toscana e ho registrato un forte desiderio di cambiare passo rispetto ad un sistema vecchio.
• A Viareggio c’è un forte entusiasmo per la candidatura di Roberto Baccelli, una persona preparata e determinata a perseguire il bene comune, con un programma condiviso e costruito con i cittadini e i nostri attivisti. Lui è l’unico candidato con le mani libere e pulite che può rendere la nostra città più aperta al turismo e alla cultura, con un decoro all’altezza della straordinaria bellezza di Viareggio, una città che deve essere protetta e più sicura e con una grande attenzione al patrimonio ambientale da tutelare e non depauperare.

Quali sono i punti cardine del programma del Movimento per la regione Toscana?

La priorità numero uno è restituire alla Toscana un servizio sanitario capillare, in grado di non lasciare indietro nessuno. Oggi purtroppo non è così: le province costiere, da Massa-Carrara, a Livorno, a Grosseto sono nelle ultime posizioni delle classifiche nazionali.
Il secondo punto è quello dell’innovazione: in 5 anni porteremo la banda larga nelle case del 99% dei toscani, investiremo un terzo dei fondi europei nella creazione di nuove imprese 4.0 e start up giovani in grado di creare occupazione di qualità, e rivoluzioneremo la gestione dei rifiuti in Toscana, attraverso la realizzazione di 40 impianti green, 1 miliardo di investimenti e 11mila nuovi posti di lavoro.
Ultimo punto, le infrastrutture. La Toscana ha bisogno di potenziare i collegamenti centro-periferia e alleggerire le arterie stradali sovraffollate dal traffico pesante, per prima la Fi-Pi-Li.
Realizzeremo l’alta velocità sia tra Pisa e Firenze sia lungo tutta la costa fino a Roma, per poter attrarre un turismo alto spendente, indispensabile ad uno sviluppo uniforme di tutta la regione.

Irene Galletti, Può essere una valida alternativa ai candidati di centro sinistra e di centro destra? Ci racconti in poche parole cosa la convince di più di Irene e cosa la differenzia dagli altri candidati.

Il Pd ha presentato un candidato anacronistico che ha addirittura minacciato di inviare i carri armati contro coloro che si oppongono all’inceneritore di Livorno.
Dall’altra parte c’è una donna incapace che ha dimostrato di non saper amministrare neppure il suo comune di residenza e non ha un programma minimamente credibile per la Toscana, inoltre se dovesse perdere come ci auguriamo, farà proprio come la sua collega emiliana Borgonzoni vale a dire si disinteresserà della sua regione e manterrà la poltrona al parlamento europeo.

Irene Galletti, insieme agli altri consiglieri regionali, ha svolto un lavoro eccellente e sono convinto che è l’unica vera alternativa perché ama la sua terra e vuole davvero proiettarla al futuro.

In Regione Toscana avete deciso di correre da soli nonostante il via libera degli iscritti a poter fare alleanze, come mai?

Io non sono contrario a convergenze che pongano al centro i temi e il bene comune. Oggi, in Toscana, e lo dico da diverse settimane, non credo ci siano le condizioni, non registro una reale volontà di cambiamento. Questa mia percezione è condivisa dal nostro elettorato e dai nostri attivisti.

Crede che ci possa essere un candidato che supera il 40% delle preferenze? In caso negativo il movimento sarebbe disponibile a fare accordi di programma sia in caso che vada al ballottaggio che se dovesse appoggiare un altro candidato?

A mio avviso gli accordi vanno fatti prima mettendo al centro gli argomenti e non le poltrone. I nostri elettori sono informati e attenti, noi non diamo indicazioni di voto credo debbano essere liberi di scegliere autonomamente.

Pensa che alle elezioni comunali di Viareggio il movimento ne uscirà più forte? 5 candidati sindaco oltre 500 candidati al consiglio comunale, non crede che l’elettorato possa essere in difficoltà?

A Viareggio la quantità di liste improvvisate all’ultimo momento è davvero imbarazzante, questa corsa alla poltrona mi inquieta.
Si, io credo che molti cittadini viareggini siano perplessi di così tanti scalpitanti politici più o meno improvvisati. Il M5s, come stiamo dimostrando con il nostro presidente Giuseppe Conte, è l’unica credibile alternativa a questo marasma.

In particolare a coloro che strillano slogan e veicolano fake news.
A Viareggio il nostro Baccelli, purtroppo, eredita una situazione difficile che ha palesato come sia arduo essere coerenti con i principi e i valori del M5s. In Italia, ad ogni latitudine, il male del trasformismo, del salto della quaglia purtroppo è molto diffuso.

Noi abbiamo dimostrato che nel m5s può restare solo chi davvero è serio e coerente e mantiene le promesse con i cittadini e non tradisce i valori che fino al giorno prima si asseriva di professare.
Roberto Baccelli è una persona cristallina, che declina la realtà con il “noi” e non “l’io”, per lui le nostre stelle sono valori che ha dimostrato di portare avanti fino ad oggi come semplice cittadino e auspico che domani li possa realizzare come sindaco.

Come giudica l’operato del sindaco uscente Giorgio Del Ghingaro?

Le scelte del sindaco sono state sovente antitetiche al nostro programma e a quella che è una visione di una città moderna, decorosa e sostenibile dal punto di vista ambientale.
Mi sembra che alcuni provvedimenti di facciata siano stati strategicamente effettuati solo in prossimità della scadenza del mandato, non realizzando ciò che aveva promesso 5 anni fa in campagna elettorale.
Penso per esempio agli impianti sportivi: i nostri atleti sono stati costretti a spostarsi nei comuni limitrofi. Inoltre, una volta usciti dal dissesto le tariffe (Tari, imu, rifiuti etc) sono rimaste alle percentuali massime.
Trovo preoccupante l’idea del parcheggio sotterraneo a piazza d’Azeglio che determinerebbe uno spaventoso incremento di traffico ( e quindi di inquinamento) in passeggiata invece di incentivare una mobilità sostenibile.
Le infrastrutture servono, ma devono essere utili solo ai cittadini. Altrettanto preoccupante è la minaccia ventilata di uscire dall’ente parco. La pineta deve essere tutelata, le criticità fra le istituzioni devono essere risolte con spirito di collaborazione, nell’interesse di tutti i cittadini e non di piccoli interessi. Infine, non mi è sembrato che abbia ascoltato le tante istanze provenienti dai comitati e in particolare dei familiari delle vittime della strage che hanno il sacrosanto diritto di avere un luogo dove potersi riunire e rendere la nostra città un punto di riferimento nazionale sulla sicurezza dei trasporti.


REFERENDUM: È uno dei cavalli di battaglia del movimento 5 stelle. Perché la gente dovrebbe votare si! Non vede alcun pericolo per la rappresentatività? Una delle motivazioni del fronte del no è rappresentata dal fatto che non è dato di sapere ancora come questi parlamentari verranno indicati e quale sarà la composizione dei collegi, cosa mi più dire in merito?

Come spiegato si tratta di un appuntamento storico perché sono decenni che se ne discute invano. Avremo un parlamento più snello, con un maggior controllo da parte dei cittadini.
In parlamento ci sono personaggi come Salvini e Meloni che registrano il 70, 80% di assenze anche se poi intascano lo stipendio pieno. Gli eletti del M5s da sempre si tagliano gli stipendi, io personalmente ho restituito circa 60.000 euro ai cittadini che sono serviti per aiutare chi vuole aprire una partita iva, gli alluvionati e per acquistare macchinari ospedalieri durante il pieno dell’emergenza Covid.

Un parlamento con meno rappresentanti determinerà inevitabilmente un maggior controllo da parte dei cittadini. Il M5s, a differenza delle altre forze politiche, continuerà a far scegliere i rappresentanti dagli iscritti alla piattaforma Rousseau.

A sostegno dell’iniziativa referendaria, di Roberto Baccelli e Irene Galletti sabato 12 settembre alle 18 in passeggiata dinanzi al caffè Margerita ho invitato il ministro Luigi di Maio e la vice presidente del Senato Paola Taverna.

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