“I fatti di cronaca che in questo periodo ci trovano spesso in prima pagina ci portano indietro di anni”

E’ Regina Satariano, fondatrice nel lontano 2008, e responsabile del Consultorio Transegenere di Torre del Lago, il primo, e unico, in Toscana, a commentare – contattata da Versilia Today – la morte di Paola, la ragazza morta, speronata dal fratello, mentre sulla moto con il suo compagno: unica sua “colpa” essere innamorata di Ciro, un ftm

“Ci siamo battute per ottenere quel poco che siamo riuscite a conquistare ma purtroppo molto ancora dobbiamo fare. Condividendo il post del MIT che dice di Paola Maria Gaglione è morta. Suo fratello stava inseguendo lei e il suo compagno Ciro per dare ad entrambi “una lezione”, provocando l’incidente mortale.Paola Maria Gaglione è stata uccisa. Da suo fratello, certo, ma anche dall’Italia del 2020, quella senza la legge con l’omolesbobitransfobia e la misoginia, quell’Italia in cui una donna non è sempre libera di decidere chi amare, non senza rischiare la propria vita.Il fratello di Paola, inseguiva lei e Ciro perché contrario alla loro relazione, in quanto Ciro è un uomo trans. Che cos’è questa, se non transfobia?Che cos’è questa, se non la volontà di ricondurre all’ordine, alla subordinazione, una donna su cui si ritiene di avere diritti? Che cos’è questo, se non un femminicidio. L’unica colpa: essere sé stessi, amare liberamente, vivere la propria relazione. Quella stessa relazione che i giornali, sempre complici della cultura misogina e omolesbobitransfobica, definiscono “relazione gay”, chiamandoli al tempo stesso “le due amiche”, cancellando non solo quanto è realmente accaduto, ma anche le vere esistenze di due persone. Ma noi, insieme a tante e tant*, non lo permetteremo. Ti siamo vicine Ciro e siamo vicine a chiunque tenesse a Paola. Non ci fermeremo, finché essere sé stessi non sarà un atto di coraggio, ma solo d’amore.
Aggiungo ora come nn prima la necessità di aprire una casa rifugio per le persone Trans MTf/FTM che vivono in forte disagio all’interno  del loro nucleo familiare perché forse molti non sanno che il primo scoglio da affrontare è proprio la famiglia ( il dramma citato ne è una prova) e se la famiglia nn fa scudo intorno al proprio figlio o figlia tutto diventa molto molto più difficile.In questo momento Ciro ha bisogno di tutte/i Noi e come sempre il Consultorio cercherà di divulgare il senso della tolleranza dell’amore a prescindere .Progetti come andare nelle scuole devono essere ancor di più valorizzati .Il fratello di Paola voleva solo punirla ma per che cosa ?Per paura del giudizio che altri sicuramente avrebbero speso per la sorella ed in quell’ambiente avvolte il giudizio diventa pregiudizio.L’ Associazione Consultorio Transgenere sta lavorando affinché possa nascere una casa Rifugio che dia speranza di non essere soli a chi in certi momenti soli si sente di esserlo”.

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ultimo aggiornamento: 13-09-2020


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