“Nessuna discriminazione per la relazione della sorella con Ciro”. Mentre Michele Gaglione resta in carcere, dopo la morte della sorella Paola – l’arresto, si ricorderà, è infatti stato convalidato – è l’avvocato Giovanni Cantelli, il legale del presunto omicida, a prendere parola dopo i tanti commenti arrivati dalle associazioni lgbt e da politici (anche della Versilia). “Le preoccupazioni della famiglia – spiega il legale – erano non la relazione della ragazza con un giovane trans f t m, bensì la mancanza di un lavoro per entrambi, di un futuro certo e il non avere una casa. Temi, questi, che un padre di famiglia si pone e si deve porre”. “Il mio assistito – prosegue l’avvocato Cantelli – ha commesso un gesto sicuramente sbagliato, che però, lo ribadisco, non nasce dalla discriminazione sessuale. Michele è devastato, si sente responsabile per la morte della sorella. Anche gli inquirenti hanno escluso la volontarietà”. L’avvocato del Foro di Napoli Nord smentisce anche che Michele considerasse la sorella Paola “infetta” e si chiede come sia possibile che la stampa abbia riportato questa dichiarazione



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ultimo aggiornamento: 17-09-2020


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