Tari: le precisazioni dell’Amministrazione comunale sulle tariffe 2020. «Le bollette che calano di oltre il 10% sono il doppio di quelle che aumentano. Chi parla di stangata fa solo speculazioni politiche». Messi in campo sgravi per circa 200 mila euro per famiglie e imprese, oltre agli abituali bonus del conferimento premiante e del compostaggio domestico

A Seravezza nessuna stangata Tari. Le utenze che rispetto al 2019 beneficiano di una diminuzione della tassa di oltre il 10% sono più del doppio di quelle che subiscono un aumento. Lo dicono i numeri. Le bollette calate di oltre il 10% sono 2057. Di queste, 1050 hanno avuto una riduzione compresa fra il 10% e il 20%, 667 fra il 20% e il 30%, 101 fra il 30% e il 50%, 5 fra il 50% e il 60%. Le bollette aumentate di oltre il 10% sono invece 957. I dati emergono da uno studio commissionato dall’Amministrazione comunale e si basano su un campione di 6066 utenze. Sono state prese in esame quelle che consentono di fare un raffronto con lo scorso anno, quindi non le nuove né quelle che hanno subito una variazione nel numero dei componenti del nucleo familiare. «Il campione preso in esame è più che rappresentativo della realtà comunale», commentano gli amministratori «e dimostrano che certi giudizi letti sulla stampa sono quanto meno affrettati. Ma non c’è da meravigliarsi: chi interviene a una manciata di giorni dalle elezioni regionali lanciando bordate contro l’aumento della Tari lo fa essenzialmente per speculazione politica. Il solito modo facile di cavalcare un tema senza affrontarlo nel merito».

L’Amministrazione comunale pone l’accento sulle diverse azioni intraprese per alleggerire l’incidenza della Tari sui bilanci di famiglie e aziende. Solo tre di queste azioni assommano a quasi 200 mila euro di agevolazioni: 105 mila euro per le famiglie a basso reddito, con sgravi commisurati ai dati Isee; 87 mila euro per le attività produttive che hanno sospeso l’attività a causa dell’emergenza Covid-19 (abbattimento del 25% della quota variabile della tariffa); quasi 6 mila euro per le attività produttive che operano nelle aree montane. Ci sono poi i robusti bonus del “conferimento premiante”: i cittadini che conferiscono autonomamente i rifiuti differenziati alle piazzole di stoccaggio – e sono moltissimi – beneficiano di sconti progressivi che possono arrivare fino al 20% della Tari. Inoltre, le circa 1200 famiglie che effettuano il compostaggio domestico dei rifiuti organici ottengono un ulteriore 10% di sconto in bolletta. «Invitiamo i cittadini ad informarsi presso gli uffici su tutte le opzioni messe in campo dall’Amministrazione comunale in termini di aiuti e sgravi sulla Tari, che sono numerose e possono incidere in maniera sensibile sulla bolletta», dicono gli amministratori.

Doverose alcune precisazioni riguardo al metodo di calcolo delle bollette 2020 e ai presunti aumenti che alcuni erroneamente addebitano a una volontà dell’Amministrazione comunale. In primo luogo la modalità di ricalcolo delle tariffe Tari 2020 è stata decisa da un’Autorità nazionale e riguarda tutti i Comuni italiani. Se vengono privilegiate o penalizzate determinate categorie di utenti non è per decisione autonoma del Comune di Seravezza ma per un ordine che viene dall’alto. Inoltre, l’aumento dell’1% della quota provinciale sulla Tari 2020 riguarda tutti i Comuni della Provincia di Lucca, nessuno escluso. Anche in questo caso, è un aggravio che il Comune di Seravezza subisce e che deve applicare per legge senza trattenere un euro in più nelle proprie casse. Il Comune di Seravezza non ha quindi deciso aumenti. I circa 50 mila euro di gettito Tari atteso in più rispetto al 2019 (su un totale preventivato di 3.253.896 euro) deriva quasi per intero dall’1% di aumento della quota provinciale. «A questo proposito meritano una secca smentita le affermazioni della capogruppo di “Idee in Comune”, che vanta di aver promosso mirabolanti iniziative per scongiurare l’aumento della quota provinciale sulla Tari», dicono gli amministratori. «La capogruppo si riferisce alla mozione presentata al Consiglio comunale del 27 maggio, bocciata perché giunta fuori tempo e, per questo, pretenziosa e inutile. La mozione è arrivata infatti quando l’aumento della quota provinciale era già scattato e dopo che la Provincia stessa, l’11 maggio, si era attivata presso i parlamentari di zona per chiedere al Governo la sospensione e il rinvio dell’aumento al 2021. “Idee in Comune” ci avrà anche provato a scongiurare l’aumento, ma l’ha fatto nel momento sbagliato e con grande incompetenza».

Gli uffici comunali confermano che i nuovi meccanismi di applicazione della Tari fissati a livello nazionale privilegiano i piccoli nuclei familiari e penalizzano quelli più numerosi. Per questi ultimi, nel complesso delle utenze, si è stimato a Seravezza un aumento medio della tariffa dell’1,5% (su ipotetici 300 euro di Tari significa 4,5 euro in più). «Se in termini generali abbiamo visto che sono assai più numerose le bollette che calano rispetto a quelle che aumentano, è pur vero che i ricalcoli decisi a livello nazionale tengono molto in considerazione il numero dei componenti delle famiglie e poco, anzi pochissimo, le superfici delle abitazioni e quindi possono verificarsi casi di aumenti, anche sensibili, per famiglie numerose che vivono in case piccole e riduzioni della tariffa per famiglie di pochi componenti che vivono in abitazioni più grandi», spiegano gli amministratori. «È una stortura che forse neanche il legislatore aveva del tutto previsto e che il Comune non può evitare. In attesa del sistema di calcolo “perfetto” (quello che fa pagare gli utenti effettivamente per quanti rifiuti prodotti) l’Amministrazione interviene con i correttivi possibili, che sono appunto gli sgravi per le aziende, per le famiglie a basso reddito e i bonus premianti per chi collabora al potenziamento della raccolta differenziata».

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