“La recente lettera di messa in mora inviata dalla Commissione Europea al governo italiano per la questione delle concessioni demaniali, primo passo di una procedura d’infrazione, è solo l’ultimo atto persecutorio che Bruxelles ha riservato a migliaia di micro e piccole imprese italiane legate al comparto balneare nel corso degli anni”.

Lo scrive Riccardo Zucconi, deputato di Fratelli d’Italia e Capogruppo FdI in X Commissione – Attività produttive, commercio e turismo.

“Continuiamo a ritenere assurda la pretesa dei burocrati europei di far rientrare il settore balneare fra quelli di applicazione della Direttiva Servizi, soprattutto se lo stesso ex Commissario Bolkestein (“padre” della Direttiva) ha dichiarato pubblicamente la sua esclusione poiché non si evidenziano nello stesso due requisiti fondamentali per una sua applicazione. Le concessioni demaniali rappresentano, infatti, un “bene” e non un “servizio”. In più in Italia ci sono ancora migliaia di km di costa da poter assegnare e dunque non sussiste neanche il requisito della “scarsità delle risorse naturali” ritenuto fondamentale per l’applicazione della Direttiva.Il paradosso europeo nei confronti dei balneari italiani lo si ritrova anche in una recente sentenza della Corte di Giustizia europea, che ha sancito come le scadenze delle concessioni balneari debbano essere valutate caso per caso e tutelando il Legittimo Affidamento. A questo punto ci domandiamo come possa verificarsi una procedura d’infrazione, se questa ha una natura giuridica collettiva e non tiene conto della tutela degli attuali gestori. 
Ci chiediamo perché il Governo abbia prestato il fianco ai delatori europei, rimanendo di fatto inerme durante tutti questi mesi e non agendo concretamente per garantire l’applicazione della proroga fino al 2033 delle concessioni in scadenza, così come previsto dalla L.145/2018 e così come ribadito dalla Commissione per le petizioni del Parlamento europeo nel gennaio 2019, vedendola invece applicare a “macchia di leopardo” sull’intero territorio nazionale anche in base al colore politico dei vari comuni. 
Chiediamo al Governo di alzare la testa in Europa, almeno una volta, e difendere concretamente gli interessi e i diritti di migliaia di famiglie che nel corso degli anni hanno speso ingenti risorse ed energie per garantire ottimi servizi ai cittadini.
Il sedicente Ministro del turismo Franceschini e il Ministro delle Infrastrutture De Micheli prendano spunto dalla proposta che il sottoscritto a nome di Fratelli d’Italia ha depositato ormai da 2 anni alla Camera e che intendeva, su esempio di altri Stati europei come la Spagna, superare definitivamente la problematica garantendo la proroga di 75 anni per le concessioni in scadenza e l’applicazione della Direttiva Bolkestein per tutte quelle di nuova assegnazione. Segnalo che i concessionari della Versilia hanno pagato già un anno fa quasi due milioni di euro di Imposta di Registro ai comuni che hanno adempiuto alla Delibera regionale che sancisce la estensione delle concessioni al 2033″.

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ultimo aggiornamento: 11-12-2020


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