Grande caos intorno al tema delle mense scolastiche nel comune di Massarosa, così il Partito Democratico interviene sull’argomento.
• Da 1800 bambini a 380.
• Da poco più di 4 euro a pasto a 5.82.
• Dalle partenze regolari all’inizio dell’anno scolastico alla partenza dopo quasi metà anno andato. 

“Il disastro sociale  del servizio mensa targato Coluccini era già agli atti – proseguo gli esponenti del PD Comunale.  Ma se qualcuno pensava che i numeri più piccoli e il tanto tempo avuto a disposizione avrebbero almeno consentito di far funzionare a dovere la macchina si è  dovuto ricredere: è il CAOS”. 

Davvero questa giunta non riesce ad indovinarne una e va in tilt anche nell’ordinaria amministrazione.
Il tutto nella più incredibile confusione politica e amministrativa,  con la delega rimasta vacante da quasi un anno e i poteri delegati di fatto al presidente della commissione scuola,  cui il sindaco affida tutte le partite più importanti. 

Coi risultati che vediamo. I genitori sono in rivolta per i pasti che ritardano.  Acqua e merenda sembrerebbero non comprese, nonostante le solenni assicurazioni del sindaco. 
C’è l’episodio grottesco del passaggio per i carrelli che lo si voleva fare forando un muro portante. 
E c’è la vicenda,  scandalosa e gravissima del personale ATA lasciato senza pasti. 

Il gestionale per la segnalazione delle assenze stamane non funzionava. Di tutto di più. C’è insomma l’incapacità totale di una giunta che deve riferire,  con urgenza,  in consiglio comunale sulla situazione e poi andare a casa perché quanto accaduto e continua ad accadere è imperdonabile e ingiustificabile.

Ma c’è di più: dietro tutto questo c’è la filosofia delle destre e della lega in particolare che intende la scuola come luogo per fare tagli e privatizzazioni. 
Massarosa questa filosofia,  complice l’ossessione del sindaco per il dissesto,  si è dispiegata al massimo grado.  Peccato che,  come al solito,  nessuno l’avesse annunciata in campagna elettorale. 

La capogruppo della lega,  e con lei tutti i partiti della destra,  è  consapevole che le responsabilità non sono solo del sindaco e della sua squadra.  Per questo reagisce minacciando purghe ed epurazioni.
Non rendendosi nemmeno conto che i numeri in consiglio comunale stanno per finire e non basteranno questa volta gli opachi accordi col consigliere Merciadri. 

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