Omaggio ai volontari civili che nell’ultimo dopoguerra si adoperarono per la bonifica del territorio versiliese da mine e ordigni bellici. Lo hanno reso stamani in forma strettamente privata il sindaco Riccardo Tarabella, il consigliere della sezione Anpi Versilia Giancarlo Bertozzi e i familiari di Moreno e Paolo Costa presso il Monumento agli Sminatori di Ripa. L’iniziativa si è tenuta nel terzo anniversario dell’inaugurazione del monumento, avvenuta il 23 febbraio 2018 nei giardini di piazza Lorenzo Iacopi.

Se la Versilia riuscì a risollevarsi dopo la terribile prova dell’ultimo conflitto mondiale e a ricostruire il proprio tessuto di infrastrutture e di servizi, molto si deve all’eroico lavoro degli sminatori Bonifica Campi Minati (BCM), civili volontari alle dipendenze del Genio Militare che dal 1945 al 1948 liberarono il territorio italiano da un enorme numero di ordigni bellici, ponendo le essenziali basi di sicurezza per la ricostruzione delle zone devastate dalla guerra. In tre anni furono 2500 gli sminatori civili impegnati in tutta Italia nella lunga, complessa e rischiosa opera di bonifica: 393 di essi persero la vita e più di 500 rimasero feriti e mutilati. Le vittime versiliesi furono sei – Guido Manetti, Antonio Landi, Giovanni Paoli, Romeo Gregori, Aladino Mafaldo Coluccini e Armando Reinke –, caduti nel corso delle operazioni di bonifica del Monte di Ripa e del Lago di Porta.

Fra i componenti delle squadre di sminamento della Versilia vi fu anche il partigiano Moreno Costa, scomparso nella primavera 2018. Il figlio Paolo, mancato anch’egli di recente, è stato attivo e decisivo fautore del Monumento realizzato a Ripa per volontà del Comune di Seravezza e dell’Anpi versiliese.

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