Messo nell’angolo dall’eloquenza dei numeri il sindaco minaccia querele a chi nega il dissesto, esponenti politici o comuni cittadini.
Così i consiglieri di minoranza di Massarosa intervengono sul consiglio comunale di Sabato 10 aprile. È la debolezza di un uomo e la disperazione di chi ha ridotto a un solo punto il proprio programma politico e adesso lo vede travolto dall’eloquenza dei numeri.
Il punto unico è ovviamente il dissesto e la demolizione professionale, politica, personale, morale di uomini e donne dell’amministrazione Mungai.
Vogliamo dire con chiarezza al Sindaco – continuano i consiglieri – che non spaventa proprio nessuno, continueremo a criticare con forza la sua opera forsennata di demolizione del comune di Massarosa, che è il minimo sindacale di un’opposizione degna di questo nome.
Nel consiglio comunale sono emerse con chiarezza contraddizioni e grossolanità degli atti del collegio dei revisori. Vogliamo essere chiari anche su questo punto: il fatto che questo organo sia previsto come terzo e imparziale non significa che sia insindacabile, tanto più che i loro atti hanno avuto conseguenze pesantissime per la nostra comunità.
Messi di fronte all’evidenza che non c’è agli atti del comune un piano di riequilibrio, i revisori hanno sostenuto che non serve.
Peccato che la sua esistenza – continuano nella loro esposizione – fu attestata dalla loro relazione allegata al dissesto.
E non stiamo parlando di un dettaglio, ma del documento fondamentale. Per il resto le cose sono chiare: dopo aver sostenuto per anni che il bilancio del comune di parte corrente perdeva 3 milioni all’anno, il sindaco ha dovuto presentare un consuntivo 2019, proprio l’anno del dissesto, in avanzo di oltre 1 milione; che segue gli avanzi degli anni precedenti. Negare il dissesto di Massarosa? Diciamo molto di più: quella decisione è uno scandalo e un delitto contro la nostra comunità