Giocando con lo slogan che si era scelto per la campagna elettorale, alle ore 9.20 di giovedì 3 giugno 2021 il “PRIMA CITTADINO” torna ad essere il “CITTADINO DI PRIMA”.

Triste epilogo per l’esperienza al governo di centro destra a guida LEGA che solo dopo due anni viene mandato a casa dal consiglio comunale.
Sulla piazza antistante il municipio in molti ad attendere l’arrivo dei consiglieri che sarebbero andati da lì a poco a protocollare l’atto di dimissioni di massa che avrebbero sancito la fine di questa controversa esperienza.

Un periodo, questi due anni, contraddistinto da un clima esasperato e litigioso che ha trasformato in alcuni casi i cittadini in tifoseria, partendo dalla dichiarazione di dissesto, che in molti hanno contestato.

Sentiti, i consiglieri presenti alla consegna dell’atto notarile di dimissioni sottoscritto davanti ad un Notaio di Livorno martedi 1 giugno 2021, hanno espresso soddisfazione nell’aver chiuso questo periodo che definiscono il peggiore della storia di Massarosa pur nella preoccupazione di avere il compito gravoso di riportare serenità ad un clima fin troppo acceso.

L’atto è già nelle mani del segretario comunale che provvederà ad inoltrarlo al prefetto. Coluccini da questa mattina non è più il sindaco di Massarosa e “questo Sindaco” come amava appellarsi dovrà raccogliere le sue cose e lasciare l’ufficio al primo piano di palazzo Taddei.

Le ragioni di questa “defenestrazione” non devono assolutamente essere ricercate negli altri, che siano quelli di prima o gli stessi appartenenti alle schiere che avevano permesso di far nascere questa esperienza, ma nei comportamenti stessi di Coluccini e della sua cerchia ristretta che non ha mai accettato il confronto e nelle alte sfere dei partiti che appoggiavano il Sindaco che non hanno mai ascoltato né gli iscritti, né le ragioni di coloro che avrebbero voluto una discussione che raddrizzasse la china di una nave che fin da subito sembrava imbarcasse acqua.

Nessuna progettazione del territorio, nessun piano a medio periodo l’allontanamento di alcune figure chiave all’interno dell’Ente, uffici smantellati, consiglieri usciti dalla maggioranza, assessori non messi in grado di lavorare, due assessori allontanati, l’amministratrice delle farmacie dimissionaria, una gestione del personale fallimentare che è sfociata nello stato di agitazione e nella richiesta di aiuto al Prefetto da parte delle organizzazioni sindacali.
L’uscita dall’unione dei comuni pur con la consapevolezza di non poter gestire i servizi.

Anche i rapporti con gli Enti terzi, con gli altri Sindaci e con le istituzioni sovracomunali sono stati definiti – dai consiglieri che hanno staccato la spina – difficili e in alcuni casi inesistenti.
“Si è solo cercato di gettare fango sugli altri quando le responsabilità erano solo del sindaco, dichiara Adolfo del Soldato, segretario del PD locale, senza comprendere che in un comune come il nostro, povero di risorse e con un territorio molto vasto, per governare bisogna essere capaci di unire, non di dividere”.

“Abbiamo sempre sostenuto che questo comune avesse problemi di cassa con i quali hanno combattuto tutte le amministrazioni anche prima di noi, sostiene Stefano Natali, ma abbiamo sempre cercato di tenere il livello dei servizi, soprattutto alle classi più deboli, al massimo delle nostre possibilità.
Con la vittoria di Coluccini ci siamo messi a disposizione per dare una mano suggerendo anche azioni correttive da poter mettere in campo anche con il nostro aiuto. Offerta rimandata al mittente perché l’obiettivo non era quello di dare un futuro a Massarosa, bensì – probabilmente per motivi personali – di dimostrare quanto chi li aveva preceduti era brutto e cattivo.

Un processo di risanamento, che con la dichiarazione di dissesto si è interrotto e ha messo ancora più in difficoltà i nostri cittadini.
Ogni amministrazione, continua Natali, si è trovata a dover gestire situazioni ereditate. Tutti in passato – di qualsiasi colore – si sono adoperati per far progredire il nostro comune affinché i cittadini avessero i servizi necessari, ma in questi due anni si è ragionato in maniera diversa.
“Si è fatta una politica contro e non una politica “per” ed è questo il morivo per il quale da questa mattina Alberto Coluccini non è più il sindaco di Massarosa” “È proprio il caso di dire: Chi è causa del suo mal pianga se stesso”

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