La violenza contro le donne si contrasta con l’applicazione delle leggi, ma soprattutto con l’educazione culturale, abbattendo stereotipi e pregiudizi ancora largamente diffusi. Si contrasta con un comune impegno di forze dell’ordine, scuola, associazioni e istituzioni locali nel potenziamento della rete territoriale antiviolenza, facendo squadra per intercettare le situazioni di disagio e intervenire prima che sia troppo tardi. Ma la violenza contro le donne si combatte anche attraverso i simboli, riconoscendone il valore e la straordinaria forza comunicativa, che non può essere ignorata da nessuno, tantomeno dai rappresentanti delle istituzioni. In tutti questi aspetti si deve impegnare un Comune che intenda realmente dare il proprio contributo alla lotta contro la violenza di genere.

A Massarosa è mancato qualcosa. C’è una panchina rossa che attende di essere collocata. Una panchina che riporta il numero 1522, per far sapere alle donne vittime di violenza che non sono sole e che possono utilizzare quel numero per chiedere aiuto. La panchina è stata donata, tempo fa, da un’associazione alla comunità locale di Massarosa, ma l’amministrazione comunale uscente non ha trovato uno spazio pubblico dove collocarla, dimostrando un atteggiamento di chiusura verso la proposta. Pertanto, la panchina al momento è posizionata su ‘suolo privato’, ed è stata adottata da una negoziante di Massarosa in attesa di trovare una collocazione definitiva e consona all’importante messaggio che è chiamata a veicolare. 

Una delle prime azioni che intendo realizzare se sarò eletta alla guida del Comune di Massarosa è quella di posizionare in maniera dignitosa questa panchina, dove è giusto che stia, ovvero in uno spazio pubblico ben visibile da tutti. Sarà il simbolo del nostro impegno contro la violenza di genere. Il Comune non deve chiudere le porte alle associazioni e ai volontari che dedicano il loro tempo alla comunità. Al contrario le porte si devono spalancare perché c’è bisogno della collaborazione di tutti per ottenere dei risultati. Ben vengano quindi le iniziative di sensibilizzazione. Saremo felici di sostenerle. Il Comune con la Commissione Pari Opportunità dovrà lavorare al fianco della Casa delle Donne e dei Centri Antiviolenza ma anche con le Forze dell’Ordine e la scuola, per educare, informare, aiutare, sensibilizzare. Soprattutto in considerazione della crescita del numero di donne che si rivolgono ai Centri Antiviolenza della Versilia, in linea con la tendenza nazionale. Questo significa che il contrasto alla violenza di genere non è soltanto una questione di civiltà ma una questione sociale, complessa e urgente, troppo spesso sottovalutata.

Simona Barsotti

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