La sentenza del Consiglio di stato sulla scadenza delle concessioni balneari non è che l’inizio del riempimento di un vuoto normativo, sia a livello nazionale che a livello europeo, fino ad ora stato strategicamente ignorato.

Come Rifondazione Comunista Camaiore appoggiamo in toto la sentenza che proroga fino al 2023 le concessioni demaniali marittime, al fine di indire successivi bandi, ai quali tutti i cittadini e tutte le cittadine potranno democraticamente partecipare.
Se come sembra, inoltre, le concessioni verranno gestite direttamente dai comuni, è nostro solenne impegno qualora ci trovassimo ad amministrare quello di Camaiore, quello di restituire direttamente ai cittadini il 50% delle porzioni di litorale attualmente occupate da stabilimenti balneari, sotto forma di spiagge libere, in coerenza con quanto abbiamo sempre sostenuto anche alle ultime elezioni regionali.
Le concessioni erano un privilegio di poche persone sulle spalle di molte altre: ad una cifra irrisoria sono da anni tramandate da genitori a figli, come feudi medievali, le spiagge del nostro litorale, che di fatto si reggono su lavoratori e lavoratrici per la maggior parte stagionali, molto spesso in nero e con orari di lavoro insostenibili.
Alla luce delle dichiarazioni odierne del Sindaco Alessandro Del Dotto, appare ormai palese come la scappatoia degli “atti formali” che a suo tempo venne venduta dall’amministrazione come termine equo per la fine delle concessioni al 2033, altro non sia che l’ennesimo regalo alla privatizzazione eterna di un bene comune come le spiagge.

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