Luca Simoncini è il nuovo presidente della Cia Toscana Nord (Agricoltori Italiani Toscana Nord). Simoncini, infatti, è stato eletto al termine dell’assemblea che si è svolta questa mattina (sabato 19 febbraio) al Principino di Viareggio.

Simoncini, 34 anni, succede a Gian Piero Tartagni che ha guidato la Cia per 15 anni. Simoncini – uno dei più giovani presidenti dell’associazione in Italia – ha svolto le funzioni di vicepresidente di Tartagni per 4 anni e, nel corso del percorso assembleare, così come in quella di oggi, ha illustrato il proprio programma per il mandato che si apre con questa elezione.

Come primo punto ha sottolineato come sia fondamentale il sostegno alle imprese, portandone avanti le istanze nei tavoli istituzionali, senza scordare quanto fatto dalla Cia Toscana Nord durante la pandemia per aiutare le aziende associate a superare la crisi emergenziale e che, adesso, deve trasformarsi in opportunità di rilancio delle attività.

«La Cia Toscana Nord – ha detto Simoncini – rappresenta un territorio che, dal 2010, comprende due province, Lucca e Massa Carrara, diversi tra loro per esigenze e istanze, ma che ci vedono parimenti impegnati attraverso un costante rapporto con gli associati e le istituzioni l’ascolto delle loro istanze sarà una nostra priorità».

Altro punto cruciale è il miglioramento dell’offerta dei servizi alle imprese, attraverso il supporto, l’assistenza e la consulenza di personale specializzato della struttura tecnica di Cia Toscana Nord, che dovrà essere sempre aggiornato attraverso formazione continua.

Dal percorso assembleare che ha portato all’elezione del nuovo presidente, sono emersi i punti principali che l’associazione dovrà affrontare per sostenere le aziende associate. Innanzi tutto, vi è il riconoscimento del giusto reddito alle imprese agricole. Ma «un problema non più rimandabile è quello legato alla fauna selvatica che non riguarda solo il mondo agricolo, ma anche l’ordine pubblico, con i fin troppi incidenti, purtroppo a volte con esiti anche mortali, le problematiche legate al mondo sanitario, come il recente caso della peste suina. Continueremo, pertanto, a farci portavoce in tutte le sedi istituzionali e non, delle istanze del mondo agricolo in questo ambito, documentando le reali conseguenze di un problema che deve essere affrontato con efficaci misure e interventi. Al tempo stesso, è mia intenzione lavorare anche nei confronti della pubblica opinione per sensibilizzarla sui reali danni che la fauna selvatica può avere sia sul territorio sia sul tessuto economico».

E ancora, l’aumento dei prezzi delle materie prime che non può non preoccupare la Cia Toscana Nord per il conseguente aumento dei costi a carico delle aziende per cui sarà chiesta l’apertura di tavoli di confronto per aiutare il comparto.

Per quanto concerne le aree interne «servono interventi strutturali – afferma Simoncini – che siano funzionali al proseguimento delle attività imprenditoriali. Primo fra tutti, la copertura della connessione internet, ma non si può certo trascurare la viabilità con il rifacimento o, addirittura, la realizzazione di nuove strade di accesso ad aree come la Garfagnana e la Lunigiana, fino ad arrivare a promuovere la presenza e non la chiusura di servizi di pubblica utilità quali scuole, poste, farmacie e negozi di vicinato, per evitare il continuo e completo abbandono di queste aree». Analogo discorso per le aree montane, dove basilare è il ruolo sociale che svolgono le imprese agricole per il presidio del territorio: per questo, secondo Simoncini, deve venire valorizzato e riconosciuto dalle istituzioni un reddito di resilienza per chi non abbandona i territori.

Ma sempre nelle zone montane, Garfagnana e Lunigiana, si lavorerà per uno sviluppo della filiera foresta-legno-energia, partendo dalla valorizzazione della materia prima agricola locale, al fine di creare reti di teleriscaldamento, alimentate da impianti che usano biocombustibili legnosi.

Per la zona costiera, invece, il nuovo presidente ritiene di primaria importanza salvaguardare il settore florovivaistico, duramente colpito durante la pandemia: «Intendiamo collaborare con Cia Pistoia e Cia Toscana, affinché si possa trovare una soluzione per il Mefit di Pescia che soddisfi le imprese agricole. Inoltre, seguiremo costantemente la situazione del mercato ortofrutticolo di Viareggio e la situazione del Mattatoio, in stretta collaborazione con le istituzioni.

Proseguirà e crescerà il progetto ‘Nutriamo il futuro’, nato lo scorso anno come progetto-pilota in Lunigiana con il Comune di Fivizzano e che mira a inserire nelle scuole elementari prodotti di filiera corta, per avvicinare i bambini alla conoscenza dei prodotti agricoli locali e tramandare, in questo modo, storia e tradizioni.

Le assemblee che hanno preceduto quella generale sono state anche settoriali e hanno evidenziato quelli che sono i problemi dei vari ambiti in cui la Cia opera. In particolare, Simoncini mette l’accento su alcune tematiche che devono venire affrontare per migliorare i singoli settori.

«Attraverso il rilancio dell’Agia, l’associazione dei giovani Cia, vogliamo portare avanti le politiche per i giovani agricoltori e chiederemo la modifica della legge sulla Banca della Terra proprio per favorire l’accesso ai terreni delle nuove generazioni e, di conseguenza un ricambio in agricoltura, da incentivare anche traverso l’ampliamento anche ai territori che ad oggi ne sono esclusi delle misure del ‘Pacchetto giovani’».

C’è, poi, la realtà femminile con sempre più donne che si avvicinano al mondo agricolo. Proprio le donne hanno subito i danni maggiore a causa della pandemia, ma, al tempo stesso: «Proprio le donne sono riuscite a contenere il disastro, grazie alla loro capacità di mutare e adeguare il proprio lavoro alle esigenze del momento. La maggior propensione all’introduzione di innovazioni in azienda, nonché a intraprendere nuove attività multifunzionali e la forte sensibilità alla qualità e compatibilità ambientale, assieme alla capacità di instaurare un rapporto diretto e consolidato con il cliente, sono risultate carte vincenti per superare la fase emergenziale e lavoreremo su questi punti di forza per il rilancio delle loro imprese, attraverso l’associazione Donne in Campo», afferma il neo-presidente.

Simoncini ha definito l’Anp «uno dei fiori all’occhiello dell’associazione. In questi anno – ha detto – ha dimostrato grande spirito di iniziativa e un importante contributo politico e di idee: per questo Cia Toscana Nord fa sue le battaglie rivendicate dall’Associazione nazionale pensionati e si farà promotrice delle varie istanze, come l’aumento delle pensioni minime, la riduzione del carico fiscale e la modifica del meccanismo di indicizzazione delle pensioni».

Luca Simoncini nato nel 1988, ha conseguito la maturità classica e lavorato sia in Italia che all’estero, per poi realizzare il proprio sogno, nel 2015, quando ha aperto la propria azienda agricola con agriturismo ad Aulla, la sua città. Oggi, l’azienda produce olio extravergine di olive, patate, fragole e piccoli frutti.

Arriva alla presidenza del Cia Toscana Nord dopo 4 anni di vicepresidenza, durante i quali è stato molto attivo, promuovendo azioni di promozione sia del territorio, sia dei prodotti di filiera corta, con progetti specifici su queste tematiche.

(Visitato 40 volte, 1 visite oggi)

95 milioni per contrastare erosione costiera

Justin Bieber al Lucca Summer Festival il 31 luglio