Sono 16 le persone deferite a vario titolo alla Procura della Repubblica di Lucca per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di plurimi reati tributari commessi in un contesto illecito ben ideato e organizzato, nonché 4 le società segnalate per la responsabilità amministrativa dell’Ente dipendente da reato I militari del Comando Provinciale di Lucca, su disposizione del Gip del Tribunale di Lucca, hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di misura interdittiva e patrimoniale, all’esito di accurate indagini che hanno consentito di disvelare una frode fiscale di oltre 10 milioni di euro.

L’attività trae origine da una complessa investigazione svolta dagli specialisti del Nucleo di Polizia EconomicoFinanziaria di Lucca, iniziata a fine 2020 a seguito di alcune anomalie riscontrate durante un’attività di verifica nei confronti di una società operante nella Piana di Lucca. In particolare, dall’esame della contabilità, erano sorti dei sospetti sulla veridicità dei rapporti fra la società sottoposta a verifica e alcuni fornitori susseguitesi negli anni, a partire, quantomeno, dal 2015.

Questi fornitori, infatti, presentavano tutte le caratteristiche di società “fantasma”, ossia breve durata dell’attività, omessa presentazione delle dichiarazioni fiscali, assenza di versamenti di imposta, attività di vendita diretta esclusivamente o quasi verso un unico cliente, omessa conservazione e/o costituzione delle scritture contabili obbligatorie. Inoltre, diversi soggetti economici erano riconducibili alle medesime persone fisiche e avevano dichiarato il medesimo indirizzo come presunto luogo di esercizio dell’attività.  Grazie a intercettazioni telefoniche, perquisizioni, analisi dei sistemi informatici sequestrati, audizioni e accertamenti bancari, i finanzieri hanno confermato i sospetti iniziali e portato a ipotizzare che l’amministratore della società lucchese, avvalendosi di altri due soggetti in qualità di amministratori occulti, attraverso la costituzione di dieci imprese “cartiere” i cui legali rappresentanti sono risultati dei meri prestanome, ha posto in essere un disegno illecito finalizzato all’emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per frodare il fisco. Dalle risultanze raccolte sembrerebbe che la società della piana di Lucca acquistava pallets usati, verosimilmente dal mercato nero, e, per mascherare la reale provenienza, faceva emettere dalle “cartiere” fatture false.

L’impresa lucchese saldava tali acquisti mediante bonifici e tali provviste venivano immediatamente prelevate contanti dagli amministratori prestanome, che consegnavano il denaro agli amministratori occulti i quali, a loro volta, provvedevano ad acquistare i pallets dal mercato nero. Al termine dei riscontri le fatture false sono state complessivamente quantificate in 10 milioni di euro, consentendo alla società lucchese di evadere al fisco iva ed ires per oltre 2,2 milioni di euro. Il Gip del Tribunale di Lucca, vista la richiesta avanzata dal Sostituto Procuratore della Repubblica titolare delle indagini, ha emesso il provvedimento cautelare eseguito in questi giorni dalle Fiamme Gialle, con la notifica all’amministratore dell’unica impresa operativa dell’interdizione dall’esercizio di qualsiasi carica societaria, nonché con il sequestro di disponibilità bancarie. 

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ultimo aggiornamento: 04-04-2022


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