È stata presentata questa mattina l’undicesima edizione de “È la via dell’orto”, evento fermo da due anni a causa della pandemia di Covid-19. La festa degli orti, delle sementi, delle erbe e delle erbarie fa parte del circuito delle “manifestazioni amiche” al quale hanno aderito le principali mostre mercato del giardinaggio e dell’orticoltura italiana tra le quali: “Verdemura” e “Murabilia” di Lucca, “Harborea” di Livorno, “Franciacorta in fiore”, “Florealfest” di Udine e “Orticolario” di Como. Anche questa edizione verrà condotta da Andrea Montaresi.

L’orto rappresenta una delle passione di eccellenza dei camaioresi, dediti da sempre all’agricoltura, in virtù della particolare vocazione geografica/morfologica del territorio di Camaiore. Il Comune, infatti, comprende località collinari e montane particolarmente indicate alla coltivazione e alla produzione orticola e floricola. Numerose sono le aziende della Versilia note per la produzione di piante da orto e, proprio per questo, l’evento nasce con l’intento di valorizzarle ed incrementarne la visibilità. È’ possibile degustare prodotti enogastronomici tipici locali e acquistare i prodotti ortofrutticoli delle aziende locali nel mercato a km zero. 

Durante i due giorni di manifestazione vengono proposti eventi collaterali di vario tipo che fanno da cornice all’evento stesso: showcooking, esposizioni, approfondimenti, laboratori per le scuole, incontri culturali/talkshow legati al tema orticolo, condotti da esperti e da giornalisti del settore. L’ospite di eccellenza di questa risponde al nome di chef Hiro, Ambasciatore Ufficiale Cucina Giapponese in Italia, ma anche docente e autore di libri.

All’interno della rassegna sarà riproposto anche il concorso “Orti creativi – Festival degli orti della città di Camaiore”, giunto alla sua terza edizione e aperto a tutti quanti vorranno cimentarsi nella composizione di un orto creativo da realizzarsi il giorno prima dell’apertura ufficiale dell’evento nelle vie del centro storico di Camaiore. La Giuria degli orti creativi sarà presieduta da Gabriele Baldaccini e sarà formata dal professore Carlo Cipollini, dal curatore di Verdemura e Murabilia Giuseppe Benedetti e dal blogger Francesco Diliddo.

Presenti anche gli animali. In piazza San Bernardino infatti saranno presenti l’associazione Avicoltori Apuani con un’esposizione di specie di avicoli. Inoltre sarà presente anche l’associazione Cavalieri Apuani con gli asini, i quali potranno essere cavalcati dai bambini. La fiera sarà posizionata in piazza XXIX Maggio, in piazza Diaz e in piazza Romboni. Su quest’ultima presente anche lo street food.

“Voglio salutare – commenta il Sindaco Alessandro Del Dotto – il ritorno di questa manifestazione dopo i due anni di pandemia. Invito tutti a venire a questa edizione che ha davvero un ricco programma. Mi piace sottolineare come la pandemia è stata anche un modo per riscoprire il nostro rapporto con gli orti e la terra”.

“Sono particolarmente emozionato – dichiara il Consigliere delegato Nicola Rombi – di presentare questa edizione che seguo dopo i due anni di stop. Sono molto soddisfatto della doppia dislocazione del programma. Siamo riusciti ad avere un’area esclusivamente dedicata al cooking show e ai piatti tipici, insieme a La strada del vino e dell’olio che vedrà la presenza di due aziende di Camaiore. Un fatto che mi rende particolarmente orgoglioso”.

“Oltre al programma ci sono alcune cose – afferma l’Assessore alla cultura Gabriele Baldaccini – che mi piacciono molto di questa edizione. Una di queste è l’apertura che abbiamo fatto verso forme di comunicazione più moderne (abbiamo aperto una pagina dedicata all’evento sia su Facebook che su Instagram). Inoltre apprezzo molto il titolo che rimanda al “glocale”, e questo perché spesso è un aggettivo che viene associato troppo spesso a qualcosa di negativo. Nelle nostre teste il glocale è un qualcosa che ingloba e che dà un contentino a quello che è l’elemento locale facendolo scomparire. La manifestazione invece ci racconta che il glocale è qualcosa di positivo se saputo coordinare in modo giusto. Credo che la presenza di Chef Hiro sia importante perché penso che a Camaiore e in Versilia la nostra idea di cura dell’orto sia molto vicina a quella della cultura giapponese incentrata sulla temporalità lenta e la pazienza. Ripartire in questo modo penso sia molto bello”

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